Ogni anno aggiungiamo un capitolo alla Piccola Storia di Apaca, una narrazione che permette di non dimenticare il contesto vissuto, il percorso fatto, i successi raggiunti, la gratitudine dovuta a uomini e cani per una realtà su cui i cittadini bellunesi, spesso anch’essi generosi e solidali, sanno di poter contare. Il testo completo della Piccola Storia di Apaca è disponibile QUI.
L’evento di maggiore rilevanza del 2022 è senz’altro l’invasione russa dell’Ucraina iniziata il 24 febbraio, che fa tornare la guerra in Europa, sconvolge gli equilibri internazionali e innesca una crisi energetica che ha gravi conseguenze sulla vita quotidiana dei cittadini europei, colpiti dall’ impennata dei prezzi di gas, energia e petrolio.
Secondo i dati diffusi dal CNR (Centro Nazionale di Ricerca), il 2022 per l’Italia è stato anche l’anno più caldo di sempre dal 1800, con quasi 1°C di media in più rispetto agli altri anni: siccità, carenza d’acqua per l’agricoltura, fiumi ridotti a rigagnoli e laghi a pozzanghere mostrano agli italiani come potrebbe essere il futuro che a loro riserva il Climate change.
La pandemia continua a condizionare le attività ed i comportamenti quotidiani per gran parte dell’anno, ma la sensazione è che a cavallo di capodanno inizierà ad endemizzarsi, cosicchè il SARS-CoV-2 resterà nella popolazione, ma troverà persone protette dalla vaccinazione o immunizzate naturalmente e i suoi effetti sulla salute umana saranno meno gravi.
C’è, comunque, davvero poco di normale in questo 2022 che vede progressivamente aumentare l’arroganza, l’insofferenza e spesso la violenza dei governi come degli individui. L’Organizzazione mondiale della sanità mette in evidenza l’aumento significativo dei problemi di salute mentale nella popolazione generale già nel primo anno della pandemia (ad esempio, i casi di ansia e depressione aumentano rispettivamente del 26 e del 28 per cento), mentre l’età più giovane (+60% dei disturbi legati all’adolescenza), il sesso femminile e le condizioni di salute preesistenti sono stati spesso fattori di aggravamento del rischio.
Molti sembrano vivere un nuovo tipo di stress: lo scoraggiamento, con manifestazioni di stanchezza, tristezza, rabbia, noia, logoramento, voglia di isolamento e difficoltà a gestire la quotidianità. E nella percezione collettiva il cane diventa uno strumento di conforto, un aiuto consolatorio: si impennano, così, i numeri delle vendite illegali online e del traffico di cani dal Sud Italia, sorretto da una rete di stallanti autonomi privi di un minimo di preparazione e alla ricerca di un ruolo che, per qualche istante, li faccia sentire protagonisti. I danni si manifestano prestissimo: riguardano in primo luogo i cani liberi, catapultati in contesti urbani e famiglie che pretendono da loro cliché comportamentali frutto di una ben radicata incultura cinofila; ma riguardano anche le famiglie, spesso truffate nelle aspettative e piombate improvvisamente in un incubo, con cani che si difendono, mordono e fuggono.
Per tutto l’anno, Apaca è subissata di richieste di cessione di cani da privati: riesce ad accoglierle solo in minima parte, privilegiando quelle nelle quali la detenzione mette più in difficoltà il cane, ma in tanti casi – parimenti selezionati soprattutto nelle motivazioni – non può che offrire l’inserzione nelle proprie pagine social per cessioni che non prevedono, però, attività dirette da parte dell’ associazione.
A distanza di un paio di settimane dall’invasione russa dell’Ucraina – iniziata, come detto, il 24 febbraio – anche in provincia iniziano ad arrivare gruppi sempre più numerosi di rifugiati, che, a volte, portano con sé anche cani e gatti. Apaca manifesta immediatamente alla Protezione Civile la propria disponibilità a dare ospitalità e assistenza ai cani dei profughi che avessero difficoltà a tenere con sé il proprio animale, magari nell’attesa di trovare un alloggio idoneo o di essere curati dal SSN. L’associazione provvede anche a fornire kit di alimenti alle persone in fuga con il cane e apre sul proprio sito una pagina dedicata agli aiuti ai canili e agli animali coinvolti nella guerra, pagina che resterà aperta fino alla fine del conflitto.
Il 7 maggio l’Assemblea dei soci approva i bilanci d’esercizio e conferma, per un altro triennio, Paola Lotto alla presidenza dell’associazione: sarà affiancata da un consiglio direttivo rinnovato nei 2/3 dei componenti e composto da Alessandra Capraro, che assumerà le funzioni di vice- presidente, Martina Bogo, Cristina De Bon, Laura Garlet, Daniela Marcolina e Martina Stefani. (continua)