Ogni anno aggiungiamo un capitolo alla Piccola Storia di Apaca, una narrazione che permette di non dimenticare il contesto vissuto, il percorso fatto, i successi raggiunti, la gratitudine dovuta a uomini e cani per una realtà su cui i cittadini bellunesi, spesso anch’essi generosi e solidali, sanno di poter contare. Il testo completo della Piccola Storia di Apaca è disponibile QUI.
Il 7 luglio il Consiglio direttivo dichiara socia onoraria una cittadina bellunese che qualche settimana prima aveva comunicato di aver depositato presso uno studio notarile della città il proprio testamento, contenente il legato a favore di APACA della propria abitazione. E’ un gesto generoso di cui solitamente si viene a conoscenza solo post mortem e che, in questa occasione, consente invece all’associazione di esprimere direttamente al legatario la propria gratitudine. Domenica 10 luglio viene ufficialmente aperto alle attività con i cani ospiti il nuovissimo campo di mobility: è il dono di una socia e volontaria che ha regalato gli attrezzi professionali per la creazione di un campo di MobilityDog®, un’attività che agisce sulle conoscenze del cane, dandogli la possibilità di migliorare il carattere e l’autostima e favorendo l’autocontrollo.
A formare i volontari a questa nuova attività è chiamato Luca Spennacchio, istruttore cinofilo, consulente in zooantropologia applicata e tra i massimi esperti a livello nazionale non solo di MobilityDog® ma, in generale, dell’approccio Cognitivo Zooantropologico, che è la nuova frontiera delle relazioni umane con i cani. Per il canile-rifugio è un ulteriore salto di qualità in direzione del benessere psicologico oltre che fisico dei cani, dato che col nuovo campo di MobilityDog® è possibile far loro acquisire abilità specifiche, come il controllo del treno posteriore, una migliore gestione dell’equilibrio e più consapevolezza del proprio corpo, aiutandoli anche a superare paure e diffidenze che generano ansia e comportamenti problematici.
Nel corso dell’estate vengono realizzati alcuni interventi di miglioramento della struttura, a cominciare da un nuovo impianto idraulico che, attraverso l’impiego di cavi scaldanti e di elettrovalvole, assicura la fornitura d’acqua in ogni singolo box anche nel periodo invernale, azzerando il rischio di guasti e rotture delle tubazioni e della rubinetteria e agevolando il lavoro dei volontari nella quotidiana pulizia dei box e nel rifornimento delle ciotole e dei contenitori d’acqua. Sono, invece, legate soprattutto alla sicurezza le ragioni che spingono a rinforzare ed elettrificare i cancelli d’ingresso alla struttura, azzerando in tal modo il rischio di ingressi indesiderati e di possibili disattenzioni che possono facilitare la fuga di cani liberi all’interno del rifugio.
L’autunno è caratterizzato da due appuntamenti formativi rivolti ai volontari, che si aggiungono al seminario di luglio con Luca Spennacchio. Il primo – indispensabile per i molti nuovi volontari, ma opportuno anche per quelli che tendono ad allentare l’attenzione dopo anni di frequentazione del rifugio – è un incontro su “L’identità del volontario, il rapporto corretto con i cani e la sicurezza in rifugio”, che mette un punto fermo sui principi e le regole da seguire nella gestione etologicamente corretta e in sicurezza del rapporto con i cani ospiti del rifugio. Il secondo è un webinar su “Il recupero dei cani fobici” curato dalla Fondazione Cave Canem con cui APACA anche nel 2022 ha proseguito la collaborazione, che ha incluso tra l’altro il trasferimento in canile-rifugio di due cani del Sud che la Fondazione ha sottratto a una pessima detenzione in Veneto.
Il 23 ottobre inizia il Corso per dog sitter professionale, giunto alla quarta edizione e sempre molto apprezzato da chi intende avviare un servizio che i bellunesi richiedono ormai con continuità nel corso di tutto l’anno. Comprende sia incontri teorici di etologia, primo soccorso veterinario e gestione amministrativa e fiscale della professione, sia lezioni pratiche anche in ambiente urbano: si concluderà a gennaio 2023 con l’esame finale e l’inserimento di alcune delle partecipanti nell’elenco degli operatori ospitato dal sito dell’associazione e che i proprietari di cani consultano moltissimo.
A fine mese Presidente e Vicepresidente di APACA incontrano la nuova amministrazione che da giugno governa il capoluogo. Tra gli argomenti affrontati c’è ovviamente anche la complessa questione del canile sanitario dell’Ulss.1 Dolomiti, questione che l’associazione segue da oltre quattro anni: il confronto è sereno, ma le opinioni restano divergenti.
A novembre viene approvato dal Consiglio direttivo il nuovo regolamento che disciplina l’attività di volontariato. La revisione del documento predisposto solo quattro anni prima si rende indispensabile soprattutto per il continuo aumento delle persone che manifestano interesse al volontariato in canile-rifugio. Il nuovo regolamento include anche il “Mansionario per la salute e sicurezza sul lavoro del volontario”, un documento informativo destinato a ribadire la “pericolosità” insita in un luogo che, a volte, l’opinione pubblica ritiene ospiti soltanto cani desiderosi soprattutto di carezze: non è così e l’evidenza dei rischi connessi al contatto con cani che alle spalle hanno un vissuto spesso fatto di sofferenza e soprusi diventa per l’associazione anche un’ulteriore occasione per affermare i diritti connessi alla loro identità di specie.
Poche settimane più tardi APACA aderisce alla campagna promozionale “Diventa ricco in poche ore”, che il Comitato d’Intesa del Volontariato bellunese ha realizzato per far ritrovare alla comunità bellunese il senso del volontariato, riconoscendo il valore etico insito nella gratuità, dando valore al proprio tempo e lasciandosi ricompensare da qualcosa di più duraturo e arricchente del denaro. Sono obiettivi che l’associazione condivide appieno, ma rispetto ai quali chiede al Comitato anche una integrazione di contenuto: poiché il contesto istituzionale in cui prende vita il progetto è storicamente antropocentrico, APACA chiede di rendere evidente l’esistenza e l’importanza anche del volontariato animalista, dando spazio e visibilità a quanti hanno deciso di aiutare gli animali abbandonati o maltrattati dagli uomini. Il Comitato accoglie immediatamente la richiesta – e di questo APACA è davvero grata – ed inserisce un cane meticcio in due manifesti della campagna promozionale, una presenza che racconta alla cittadinanza quanto sia fondamentale all’arricchimento etico del territorio anche il rispetto e la cura del benessere degli animali.
A dicembre si conclude anche la trasmigrazione dal Registro regionale del volontariato al RUNTS, il Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, in cui APACA viene iscritta al n. 87626. Si conclude così un percorso burocratico che è stato avviato nel 2017 dal nuovo Codice del Terzo Settore e che, per APACA, si chiude anche con la conferma della personalità giuridica di diritto privato di cui l’associazione era dotata fin dal 1998.
E la nostra piccola storia continua…