Come sempre anche quest’anno abbiamo avuto segnalazioni di cani fuggiti per paura dei botti. Questa mattina, ad esempio, ci ha chiamato una signora di Auronzo per chiedere qualche consiglio su come organizzare le ricerche di una cagnetta che, proprio per la paura dei botti, era scappata ieri sera da casa e non era stata ancora rintracciata. E’ andata meglio in rifugio, dove, fortunatamente, nessun cane si è ferito nel tentativo di fuggire dal box come invece era capitato al capodanno 2015.
Del resto, quest’anno la situazione si è complicata perchè anche i sindaci bellunesi hanno scoperto la circolare del Ministero dell’Interno n. 0018798 del 9 dicembre 2016, ripresa dalle Prefetture per rammentare l’illegittimità delle ordinanze d’urgenza con cui l’anno scorso anche qualche primo cittadino bellunese aveva vietato i botti e i fuochi di capodanno.
In realtà, tutti noi eravamo perfettamente consapevoli che nel 2016 era stata più che altro la siccità a convincere la maggior parte dei sindaci bellunesi a emanare il divieto, visto che quasi nessuno di loro si era mai dimostrato entusiasta di evitare momenti di paura a fauna selvatica, animali domestici, anziani e bambini. E quanto dichiarato alla stampa in questi giorni da alcuni primi cittadini bellunesi conferma quanto poco dispiaciuti siano di non aver potuto emanare un provvedimento che, invece, era atteso da migliaia di persone: nessun sindaco, infatti, ha voluto precisare ai cittadini che l’illegittimità rilevata da qualche sentenza e dal Ministero riguarda solo il tipo di strumento amministrativo utilizzato (le ordinanze contingibili ed urgenti) e non il divieto in sé, che può essere invece sancito con i mezzi ordinari messi a disposizione dall’ordinamento, vale a dire i regolamenti comunali.
In sostanza, ciò che magistratura, ministero e prefetture avrebbero rilevato è che le ordinanze sindacali di fine anno non sono lo strumento corretto per intervenire su un aspetto della vita della comunità che, da secoli, si ripresenta puntuale ogni 31 dicembre, facendo quindi mancare entrambi i presupposti della contingibilità e dell’urgenza che sono alla base delle ordinanze!!
E allora oggi -primo giorno di un nuovo anno- noi chiediamo che i nostri sindaci si mettano al lavoro già da domani per arrivare a fine 2018 con un divieto deliberato dai consigli comunali, che sicuramente non avranno dubbi sulla necessità che fauna selvatica, animali domestici, ma anche tanti pensionati e bambini siano rispettati nel diritto a non avere paura.