Era la sera di domenica 15 aprile quando la volontaria che si era recata in rifugio per i pasti serali e la somministrazione dei farmaci ha notato il ventre leggermente dilatato di Sberla. Nessun altro segnale – coda tra le gambe, aumento della salivazione, schiena inarcata – solo una modesta dilatazione e il cane che, diversamente dal solito, non mangiava.
Al tocco, però, il ventre di Sberla rimbombava – o, più propriamente, emetteva un suono timpanico – e questo è bastato per allarmare la volontaria, che ha immediatamente allertato i veterinari di riferimento del rifugio e portato il cane in ambulatorio, dove è immediatamente arrivata anche la responsabile del canile.
Il breve lasso di tempo trascorso dall’inizio della torsione, la bravura dei medici e la tempra del cane hanno fatto sì che Sberla superasse l’operazione d’urgenza e in pochi giorni riprendesse energia e buon umore. Ora, a distanza di un mese – trascorso interamente in infermeria – la prognosi può essere definitivamente sciolta e la brutta avventura archiviata. Una brutta avventura le cui cause, come sempre, non sono del tutto conoscibili: di certo c’è solo che la taglia grande, la conformazione profonda del torace e l’età (il 50% dei casi si registra su cani dopo i 6 anni) sono state certamente circostanze che hanno favorito la torsione.
Adesso il buon Sberla è tornato nel suo box e aspetta soltanto un’adozione, che ci auguriamo possa davvero arrivare presto. Tra l’altro, chi lo adotterà non dovrà più temere una torsione, perchè lo stomaco di Sberla non è stato solo riposizionato sul proprio asse, ma è stato anche ancorato alla parete toracica, in modo da scongiurare una futura rotazione.