“Ciao ragazzi. Oggi purtroppo vi saluto per l’ultima volta, perchè sono stanco, molto stanco. A modo mio vi ho voluto molto bene: un grazie per le pappe gratis e per le attenzioni che mi avete donato e a quelli che avevano paura di me voglio che sappiano che sono stati uno spasso quando mi divertivo a spaventarli. Credetemi, io ero un burbero dal cuore buono e dolce. Paola e Manuela sono state con me fino all’ultimo e Manuela é stata fastidiosa fino alla fine, baciandomi il nasone…ma ora sto bene: ho reincontrato i mei vecchi compagni e ci stiamo divertendo a correre e giocare. Quindi non siate tristi…e quando sentite degli abbai strani e rochi ricordatevi di me. A tutti una leccata (e anche qualche morsettino!) e sappiate che vi teniamo d’occhio…”
Se avesse potuto, sabato scorso Arex avrebbe molto probabilmente scritto davvero queste parole come ultimo saluto ai volontari del rifugio, che lo hanno accudito negli ultimi quattro anni della sua vita. Meticcio di 15 anni, Arex è stato abbandonato in rifugio perchè aveva morso in maniera seria l’uomo con cui viveva e col quale evidentemente la convivenza era stata problematica, tanto che, quando questi, dopo qualche mese, ebbe la pessima idea di venirlo a trovare in canile, Arex tentò subito di morderlo!
Poco socievole con gli umani e scontroso con i suoi simili, Arex ha accettato molto lentamente l’idea di farsi avvicinare e accarezzare. Alla fine, però, gli sforzi dei volontari sono stati premiati e Arex è riuscito a godersi anche le passeggiate nei pressi del rifugio.
Dalla fine dell’autunno, quando le sue condizioni di cane anziano cominciavano a risentire del clima, è stato trasferito in infermeria: ed è stata certamente questa sistemazione – in ambienti riscaldati durante la stagione fredda e più freschi in questo inizio d’estate- che, insieme alle cure, lo hanno mantenuto in discreta forma fino a pochi giorni fa, quando ancora usciva in cortile avvisando gli altri ospiti della sua presenza con qualche abbaio deciso e roco.
Insomma, un cane “burbero dal cuore buono”, come spesso lo sono i cani che gli umani non sanno capire e rispettare.