Al 31 dicembre dell’anno scorso la provincia di Belluno ha registrato 203.585 abitanti, confermando il trend negativo in atto da almeno 7 anni consecutivi. Si tratta di una popolazione di cui quasi il 26% ha più di 65 anni: l’indice di vecchiaia evidenzia, infatti, che ci sono ben 215,6 anziani ogni 100 giovani, mentre l’età media è ormai di quasi 47 anni. In compenso le famiglie aumentano (anche in virtù della frammentazione legata a separazioni e divorzi) e alla fine del 2017 erano complessivamente 93.609, con una media di 2,16 componenti.
I cani registrati all’anagrafe di Belluno ad aprile di quest’anno sono 31.921: ciò significa che una famiglia bellunese su tre ne possiede uno. Una percentuale che colloca la provincia di Belluno al penultimo posto tra le provincie venete: a Treviso e Rovigo, infatti, c’è un cane ogni 2,2 famiglie, a Vicenza ogni 2,3, a Padova ogni 2,5 famiglie, a Verona ogni 2,8 e solo a Venezia c’è un cane ogni 3,2 famiglie.
Si tratta, però, di percentuali molto probabilmente falsate dal numero (elevato) di cani non registrati: a Belluno, ad esempio, solo qualche settimana abbiamo denunciato la presenza di oltre 7.500 cani senza microchip e altrettanto accadrà verosimilmente nelle altre provincie venete. Se così fosse le medie salirebbero e, per quanto riguarda Belluno, significherebbe che una persona su 5 e una famiglia su 2 avrebbe un cane come animale da compagnia.
Sta di fatto che, qualunque siano i numeri, la presenza di cani in famiglie con componenti così anziani o in nuclei familiari che si sfaldano sempre più frequentemente rende urgente un interessamento dei comuni al tema dell’abbandono -anche forzato- di tanti esemplari. In Italia ci sono ottimi esempi di amministrazioni che hanno attivato un servizio di assistenza alle persone più deboli che non possono o non vogliono più accudire il proprio cane. E anche a Belluno è ora che se ne parli!