Un randagio, uno di quei cani che la libertà l’ha provata e sembrava piacergli. Un cane che quella libertà non l’ha dimenticata e al quale serviva una famiglia con cui costruire dei legami particolarmente forti di fiducia, sicurezza e affetto, che forse avrebbero potuto attenuare la voglia di allontanarsi.
“Chi accetta la sfida?” aveva scritto Valentina nella scheda di Berry, esattamente due anni fa. La sfida l’ha accettata una volontaria “storica” del rifugio, che domenica scorsa ha adottato questo cane di quasi 5 anni, bello e affettuoso, ma con un istinto di fuga che è sempre stato presente nel suo comportamento. Berry, infatti, ha alle spalle non soltanto parecchi mesi di randagismo, ma anche un allontanamento dal rifugio durato più di un mese, durante il quale ha vagabondato in un’area compresa tra Fiammoi e il Col di Roanza, con qualche puntatina nel centro storico di Belluno. Nei primi dieci giorni di “fuga”, Berry – che allora si chiamava Gino ed è stato il primo e finora l’unico cane ad essere “scappato” dal rifugio – compariva e scompariva con la stessa rapidità: le “ronde” dei volontari perlustravano mattino, pomeriggio e sera tutta la zona, sia in auto che a piedi, seguendo gli avvistamenti e le segnalazioni, ma tutte le volte che qualcuno riusciva ad avvicinarsi riceveva uno sguardo severo, seguito da una rapida fuga in direzione opposta. Alla fine, dopo essere letteralmente “sparito” per più di due settimane, è stato ripreso con una gabbia da cattura, grazie all’aiuto del Corpo di polizia provinciale e riportato in rifugio: era il 14 novembre del 2016, una serata che Apaca non ha dimenticato.
Allo stesso modo, l’11 novembre del 2018 sarà una data che la volontaria che lo ha adottato ricorderà per sempre, perchè al cane ha dedicato molte attenzioni nel corso di questi due anni che Berry ha trascorso in canile e, domenica scorsa, ha finalmente potuto coronare il desiderio di farlo “fuggire” dal rifugio: ma questa volta verso una famiglia!