“Il piano lupo è pronto per essere consegnato alla Conferenza Stato-Regioni, esclude gli abbattimenti e prevede 23 azioni di gestione, compresa – ed è una rilevante novità – la sperimentazione di iniziative di mitigazione a livello microterritoriale”. E’ quanto ha detto il ministro dell’Ambiente Sergio Costa in un incontro con Michela Vittoria Brambilla, presidente dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali.
“All’attività del lupo – ha detto ancora il ministro – sono attribuiti più danni di quelli che effettivamente produce (ad esempio, in Alto Adige nel 2017 sono stati risarciti danni causati dai lupi per meno di 10mila euro: le altre predazioni erano opera di cani randagi). Di qui la particolare attenzione riservata al problema degli ibridi e alla sterilizzazione come opportuno strumento di intervento, anche se sugli ibridi la competenza è in capo alle autorità sanitarie”.
Ora, chi dovrà mettere da parte i fucili sono le Regioni che si sono dette favorevoli alle uccisioni, tra cui in primissima fila il Veneto, da tempo ostaggio della lobby dei cacciatori, che vorrebbe portare in aula una legge sugli abbattimenti verso la quale il ministro dell’ambiente ha anticipato il ricorso alla Corte Costituzionale e la LAV la denuncia alla Corte dei Conti per danno erariale.
A livello provinciale c’è invece da registrare con assoluto favore la conferenza organizzata da e per i giornalisti sugli stessi temi affrontati da APACA un anno fa: ci si augura che serietà scientifica e correttezza sostituiscano il sensazionalismo e la disinformazione di cui una parte della cronaca locale è stata imbevuta fino ad ora.