Piccola storia di APACA: il canile cambia pelle

Piccola storia di APACA: il canile cambia pelle

Il merito principale del nuovo Consiglio Direttivo – eletto nell’assemblea del 21 febbraio 2015 –  è di fare del dialogo e del confronto il metodo di lavoro: in questo modo diventa espressione di un gruppo che partecipa attivamente alla vita del rifugio: un gruppo che incrementa le quotidiane prestazioni di volontariato e alimenta la crescita dell’associazione e la sua relazione con il contesto attraverso contributi di idee e di progettualità.

Le novità si susseguono una dietro l’altra. Tra le prime iniziative vi è il cambio di alimentazione per i cani: si elimina ogni traccia di cibi casalinghi e si sceglie un marchio “no cruelty test” e che, in più, garantisce mangini privi di additivi. Si passa, poi, al riordino delle procedure interne e, in particolare, a quelle riferite alle adozioni dei cani: nascono le visite pre e post affido, che permettono di verificare rispettivamente le condizioni della famiglia in cui il cane viene inserito e quelle consolidate dopo qualche mese dall’ introduzione.

Ai volontari vengono proposte giornate di formazione su temi di utilità ed interesse, quali il pronto intervento veterinario, la comunicazione nel cane e la gestione delle passeggiate: per i cani, infatti, la novità più grande di quell’anno sarà proprio l’uscita dal canile e la passeggiata quotidiana lungo l’asta del Piave e le piste ciclabili: un’opportunità di socializzazione che riduce nei cani lo stress da detenzione e migliora il loro rapporto con gli altri animali, uomini compresi. A costruire insieme ad APACA questi percorsi sono due educatrici cinofile, che praticano il c.d. metodo gentile – basato su meccanismi del piacere (e non della costrizione) – e che perseguono il benessere del cane in ogni stadio della relazione.