Dell’uccisione del pitbull in agodino si sono occupati in questi giorni tutti i media locali. Kaos è morto sabato scorso per strangolamento da parte di due o tre persone: il fatto è avvenuto nel parcheggio del Super W di Agordo, dove era in corso una lite alla quale sembra che non abbiano partecipato nè il cane, nè il suo proprietario. Urla e gesti hanno probabilmente spinto Kaos a morsicare ripetutamente il proprietario che lo teneva al guinzaglio: dal materiale video disponibile in rete, sembrerebbe però che le manovre di soffocamento sul cane da parte di due o tre persone siano state messe in atto quando il cane aveva smesso di morsicare e, quindi, non rappresentava più un pericolo.
APACA, insieme alle sezioni bellunesi di LAV, OIPA e Ciotole Piene Pance Felici, non si è limitata ad esprimere sgomento e indignazione per una morte che sembra avere i caratteri dell’animalicidio, ma ha dato incarico all’avv. Marinella Pasin del foro di Belluno di monitorare lo stato delle indagini, che tutti si augurano possano portare al più presto a fare piena luce sull’accaduto e alla condanna dei responsabili. E in caso di rinvio a giudizio è chiaro fin d’ora che APACA, insieme alle altre associazioni, si costituirà parte civile nel processo.
Ma alle associazioni preme anche sottolineare che sarebbe fondamentale che proprio questo caso spingesse i sindaci della provincia di Belluno ad interrogarsi su quanto ci sia da fare per garantire la migliore convivenza tra animali e popolazione. Pochissimi amministratori, infatti, emanano ordinanze con divieti e prescrizioni dopo la classificazione della mordacità del cane da parte dell’Azienda sanitaria e rari sono i sindaci che mobilitano la polizia locale su segnalazioni anche circostanziate di gravi maltrattamenti e detenzioni inidonee, spesso alla base di reazioni aggressive. Solo una manciata di enti ha adottato regolamenti sul benessere animale accettabili, mentre nella stragrande maggioranza dei comuni sono ancora in vigore vecchie e anacronistiche norme di polizia rurale.
Da qui un invito chiaro e pressante a tutti i sindaci della provincia: mettere subito questi temi all’odine del giorno della prossima conferenza dei sindaci dell’Ulss 1 Dolomiti, nella consapevolezza che le violenze sugli animali anticipano inesorabilmente anche quelle sugli uomini.