Giornata del cane in ufficio: il CSV di Belluno li accoglie

Giornata del cane in ufficio: il CSV di Belluno li accoglie

Chi punta a migliorare i luoghi di lavoro crea spazi sociali oppure nidi per i figli dei dipendenti e cerca in ogni occasione di rispettare le diversità e adottare policy inclusive…perchè gli uomini intelligenti sanno che gli uffici o le fabbriche da loro diretti dovrebbero puntare ad essere luoghi socialmente etici!

Anche essere uffici o aziende pet-friendly è un modo di proporsi come posti socialmente etici. E qual’è il primo passo in questa direzione: permettere ai dipendenti di portare il cane sul luogo di lavoro almeno il 21 giugno, Giornata mondiale del cane in ufficio.

In provincia, un bel esempio viene dal Comitato d’Intesa e dal Centro Servizi per il Volontariato, il cui direttore, Nevio Meneguz, oggi ha invitato i dipendenti a portare i propri cani in ufficio: è così che la giovane Peggy, frutto dell’incontro tra un samoiedo e un pastore australiano ha potuto trascorrere la giornata con Nicola e con gli altri dipendenti della Casa del Volontariato. Doveva esserci anche Milla, una meticcia nera un po’ più avanti con gli anni, che però non stava benissimo ed ha quindi dovuto rinunciare a questa giornata che si dimostrerà sicuramente “diversa” sia per i cani, sia per gli umani che lavorano o che passeranno negli uffici di via del Piave.

Ormai è assodato che un ufficio pet-friendly ha un impatto positivo sia sugli umani, sia sui cani, che evitano di essere lasciati soli per troppe ore al giorno e, trascorrendo più tempo insieme,  rafforzano il legame con il proprio compagno umano. Ma di vantaggi ce ne sono (e molti) anche per gli umani (e per l’organizzazione per cui gli umani lavorano): addio ai sensi di colpa, umore generale in  crescita, migliori rapporti con i colleghi e, poi, minor stress e ansia, due stati d’animo che affliggono spesso chi lavora.

Tuttavia, aprire i luoghi di lavoro ai cani è una circostanza ancora rara in Italia, dove, secondo l’Ansa, il 91% delle aziende non ammette l’ingresso di animali e soltanto il 7% ha una policy strutturata per poterli accogliere con regolarità. Chissà come è andata negli uffici e nelle aziende bellunesi!