Prendersi cura di un cane o di un gatto può diventare un problema etico per vegetariani o vegani? I cani sono animali onnivori, ma la presenza di proteine della carne nella loro dieta risulta indispensabile quasi quanto quella dei gatti, che sono invece animali prettamente carnivori. Eppure chi ha abbracciato uno stile di vita privo di cibi derivati dagli animali non può non porsi, prima o poi, la domanda su quanto sia giusto procurarsi carne e latticini per sfamare il suo quattrozampe, oppure negarglieli in nome di un’idea che esso non può capire né condividere.
Una questione più che legittima, tenendo anche in considerazione il fatto che la scelta vegetariana o vegana rispecchia spesso la volontà di non gravare sull’impatto ambientale e sui cambiamenti climatici oggi in atto. Secondo i dati raccolti nel 2018 da Jospeh Poore dell’università di Oxford, per la produzione di alimenti di origine animale, infatti, viene sfruttato l’83% dei terreni del pianeta e immesso quasi il 60% dei gas serra nell’atmosfera. Sono numeri che fanno paura, se si pensa alle altre problematiche ambientali collegate a questo utilizzo spropositato delle risorse e all’inquinamento che ne deriva, come la deforestazione sconsiderata e il mutamento degli ecosistemi odierni.
Di questa emergenza sono in parte responsabili anche i cibi specifici per gli animali domestici, in particolare quelli per cani e gatti contenenti carne. La testata Greenreport ha pubblicato lo studio condotto nel 2017 dal ricercatore Gregory Okin dell’università della California, il quale ha scoperto che la produzione di questa tipologia di mangimi rilascia nell’aria circa 64 milioni di tonnellate di anidride carbonica all’anno, limitandosi ai soli Stati Uniti, dove attualmente sono presenti circa 163 milioni di cani e gatti. Immaginando di estendere calcoli simili a tutto il globo, risulta chiaro quanto l’impatto ambientale sia pesante anche nel caso dell’alimentazione degli animali da compagnia, i quali tra l’altro consumano molti più derivati della carne rispetto a una normale dieta umana.
Insieme alla speranza che anche l’industria alimentare per animali trovi vie sempre più percorribili verso la sostenibilità, non mancano alternative e tentativi di soluzione: dalla dieta vegana adattata ai cani alla ricerca di fonti di proteine diverse dai tagli di carne utilizzati oggigiorno che, soprattutto se usati nei prodotti di alta qualità, non sono semplici scarti ma gli stessi pezzi destinati alle persone e dei quali gli animali in realtà non avrebbero bisogno.
Che si sia a favore o contro gli stili di vita vegetariani o vegani, vale il consiglio di Okin su questo argomento davvero molto delicato, che tocca numerosi nervi scoperti della società, dell’economia e dell’ecologia mondiale: è necessario informarsi, sempre e comunque, per poter parlare onestamente e apertamente anche di tematiche tanto scomode, che implicano le scelte che si compiono quotidianamente nei confronti del proprio stile di vita ma anche di quello dei propri amici animali.