A proposito di attività e discipline sportive che vedono protagonisti i cani, si rende necessario fare anche una riflessione sui metodi di addestramento impiegati per raggiungere i risultati attesi, sia sul piano atletico che su quello dell’obbedienza.
Tutto parte, in realtà, dall’educazione di base che è d’obbligo fornire al proprio cane, possibilmente fin da cucciolo, affinché riesca a stabilire un buon rapporto con gli umani e gli altri cani e a vivere fra loro in maniera educata e tranquilla. Anna Giulia Amato del team JustDog scrive che la differenza fra educazione e addestramento è imprescindibile ed è molto importante tenerla a mente.
Prima di tutto è necessario fondare e rafforzare la relazione con il proprio cane insegnandoli a stare insieme a persone e animali in diversi ambienti, poi si può passare a coinvolgerlo in attività che prevedono una preparazione e un allenamento specifici. Fortunatamente, grazie anche al diffondersi di una cultura cinofila più attenta e aperta, in entrambi i casi i metodi coercitivi e violenti cui un tempo erano sottoposti i cani sono stati ampiamente soppiantati da prassi gentili e rispettose dell’animale e del suo particolare modo di sentire.
Il pensiero di fondo di molte “scuole” odierne è che il procedimento educativo debba seguire il carattere, le peculiarità, l’età o la razza a cui l’esemplare appartiene, utilizzando metodologie soft, quali il rinforzo positivo, l’attenzione alla comunicazione del cane e la comprensione del suo linguaggio.
Una delle modalità di lavoro educativo che più hanno fatto parlare di sé, nel bene e nel male, è quella del clicker trainer, ovvero l’utilizzo di una scatoletta metallica che produce appunto un “click” per guidare gli esercizi richiesti al cane: ad ogni click inizialmente viene associato un premio affinché l’animale colleghi il rumore, immediato, neutro e sempre uguale, al compiere un’azione o un compito in modo corretto. Non tutti i cani però, sono adatti a questo strumento, per temperamento o tipologia di razza…