Il 22 giugno scorso un nucleo della polizia di Stato interviene in piazza dei Martiri a Belluno a seguito di una segnalazione di maltrattamenti a un cane. Il responsabile è un uomo senza fissa dimora, che era stato visto dare al cane calci e cinghiate e che viene quindi multato dagli agenti, mentre il cane viene portato al canile sanitario. E’ la conclusione di un mese di continue segnalazioni, non solo postate su facebook ma anche presentate alle forze dell’ordine: segnalazioni che mettevano in evidenza la violenza dell’uomo su un cucciolone che, tra l’altro, sembrava venisse anche alimentato in maniera del tutto inadeguata.
Una volta trasferito al canile sanitario, dalla lettura del microchip emerge che il cane non è neppure di proprietà del clochard e, quindi, nel giro di qualche giorno, viene rintracciato il proprietario che lo aveva irresponsabilmente “scaricato” a una persona che aveva difficoltà a mantenere se stessa: il tutto, naturalmente, senza rispettare la normativa in materia di passaggio di proprietà dell’animale.
Il cane viene, quindi, affidato ad Apaca che, nella massima discrezione, lo sottopone alle vaccinazioni e alle cure del caso e, dopo qualche settimana, è in grado di proporlo all’adozione ma senza la consueta inserzione nella bacheca web dei cani ospiti. Nel giro di poco tempo l’adozione arriva e il cane lascia il rifugio di Apaca per una nuova vita.
“Ci è dispiaciuto usare il massimo riserbo anche con i nostri volontari – dice Paola Lotto, presidente di Apaca – ma la situazione era davvero delicatissima e qualsiasi fuga di notizie, anche se involontaria, avrebbe potuto mettere in pericolo la vita e il futuro del cane. Devo dire che c’è stata una buona intesa con le forze dell’ordine e con le Aziende sanitarie di Belluno e Treviso e, alla fine, una vicenda che poteva sfociare in tragedia si è conclusa nel migliore dei modi.”