Emilia è una giovane donna che vive in Alto Agordino insieme al marito e a due cani. A dicembre ha chiamato Apaca, dicendo che era giunto per loro il momento di aiutare un cane del rifugio: non un cane qualsiasi, però, ma un cane anziano, al quale donare serenità negli ultimi anni di vita.
A questa bellissima offerta erano interessati non pochi cani del rifugio, perchè, passata una certa età, l’indice di adottabilità si abbassa inesorabilmente e rarissime sono le persone che scelgono specificatamente un vecchio cane. Alla fine, ne ha beneficiato Pablo, l’ultimo rimasto della muta di cani sottratti a una detenzione patologica e per i quali è stato realizzato dagli educatori e dai volontari dell’Associazione un percorso di recupero comportamentale. Pur in tempi diversi, ma Calimero, Nerone, Yoghi e, da ultimo, Topo Gigio hanno già trovato una nuova famiglia, mentre per Pablo le prospettive si stavano assottigliando: non solo, ma proprio l’adozione di Topo Gigio, col quale divideva il box e trascorreva la giornata, ha mandato in crisi Pablo, che ha iniziato a manifestare segnali di stress. Da qui la decisione di Emilia di aiutare questo cane, ormai undicenne, con alle spalle una vita non felice e che aveva già “scontato” quasi due anni di canile.
E’ così che, intorno alla metà di gennaio, Pablo ha lasciato il rifugio: si è incamminato verso l’uscita e – non senza la titubanza che lo ha sempre contraddistinto – è salito sull’auto di Emilia alla volta della sua nuova casa. Naturalmente vivrà all’interno dell’abitazione, dormirà in una zona del salotto appositamente ricavata per lui, ma la camera di Emilia resterà aperta se vorrà entrare. E non sarà mai più solo: la sua nuova compagna umana dedica tutto il tempo libero ai propri animali e quindi anche a lui, ma Pablo, quando Emilia è al lavoro, potrà godere della compagnia delle due femmine di piccola taglia che già vivono in casa, a cui molto probabilmente Pablo concederà di dormire sulla propria pancia, così come era solito fare con il suo compagno Topo Gigio…