Brutta storia quella di Athos, fortunatamente conclusasi nel migliore dei modi a soli cinque mesi dalla sottrazione del cane dai maltrattamenti di una persona violenta.
Per salvare Athos è servito il lavoro congiuto di più enti: anzitutto le forze dell’ordine e la polizia municipale di Belluno – che per settimane hanno monitorato cane e detentore fino al momento migliore per l’intervento – e poi i Servizi Veterinari delle Ulss di Belluno e Treviso che hanno gestito la messa in sicurezza del cane e, infine, Apaca, che è sempre stata in contatto con tutti gli enti fin dai primi giorni in cui arrivavano le segnalazioni dei cittadini e che, nella massima riservatezza, si è occupata della detenzione e della cura di Athos, rendendone possibile l’adozione.
E’ così che il 5 ottobre dello scorso anno, Athos ha lasciato il rifugio insieme ad Anna, Manuel e Mattia, con i quali oggi vive giornate allegre e spensierate in una delle valli più belle della provincia. “Athos ha portato armonia ed equilibrio – dice Anna – e non c’è dubbio che è diventato immediatamente…uno di famiglia.”
Va anche detto che non si sarebbe arrivati a una così bella conclusione se alcuni cittadini non avessero prontamente segnalato la situazione, scegliendo di non girare lo sguardo da un’altra parte. E’ vero che non sempre le segnalazioni di maltrattamento ottengono l’attenzione delle forze di polizia e che, non di rado, chi segnala si sente profondamente deluso e amareggiato per sottovalutazioni o immobilismi che non hanno giustificazione. Noi, però, siamo convinti che, molto probabilmente, questi atteggiamenti non ammissibili cambierebbero se aumentasse il numero dei cittadini “attivi”, che si rivolge alle forze dell’ordine per denunciare maltrattamenti e soprusi nei confronti degli animali.