Questo almeno è quanto ritiene l’ANMVI: secondo l’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani, infatti, la consegna di cuccioli alle famiglie che ne hanno fatto richiesta non può essere differita principalmente per ragioni di benessere animale e per ragioni sociali.
Circa il benessere, l’ANMVI sostiene che “non può essere superato il periodo ottimale (60 giorni, secondo la legge nazionale, gli allevatori e l’associazione dei veterinari, anche se per alcuni legislatori regionali e per molti esperti i 90 giorni sono il tempo giusto, ndr) per la separazione del cucciolo dalla cucciolata e per il conseguente inserimento nella nuova famiglia, poichè si potrebbero ingenerare nei cuccioli problemi derivanti dalla mancata socializzazione extra specifica e dalla incompleta stimolazione ambientale”.
Quanto alle ragioni sociali, secondo l’ ANMVI “l’ingresso di un cucciolo in famiglia, in una condizione di privazione sociale come quello determinato dalla pandemia in corso, rappresenta un importante fattore affettivo, il cui valore è evidente ad ogni osservatore sociale sensibile al disagio attuale”.
Che strana cosa che l’ANMVI si sia preoccupata di lanciare un appello ai Ministeri della Salute e dell’Agricoltura per la sorte dei cuccioli degli allevatori e, nel farlo, si sia completamente scordata del benessere dei cani (cuccioli e adulti) che non possono uscire dai canili: eppure anche questi cani potrebbeo rappresentare “un importante fattore affettivo, il cui valore è evidente ad ogni osservatore sociale sensibile al disagio attuale”! Certo non rappresentano un business ed è proprio questo, forse, che fa la differenza!
Noi abbiamo almeno 4 adozioni ferme su 30 cani presenti (e per fortuna che tra dicembre e febbraio se ne sono andati in 20!), ma non ci viene proprio in mente di chiedere deroghe a chicchessia per “movimentarli”: in questo momento di “tempo sospeso” per tutti (uomini, animali, natura) ci atteniamo alle regole morali oltre che civiche e cerchiamo di farli stare quanto meglio possibile, anche se sappiamo che il loro benessere schizzerebbe alle stelle in una famiglia!
Davvero un’uscita infelice (e magari anche un po’ “faziosa”) quella di ANMVI!