Quando il cane illumina il disagio

Quando il cane illumina il disagio

Come si vive la quarantena insieme a un cane? Stando a quanto si capisce e si conosce, molto bene.

È già stato provato da diversi studi quanti benefici nascano dalla vicinanza di un cane: riduzione dello stress e capacità di risolvere le difficoltà con più calma, movimento assicurato e quindi tendenza a migliorare la salute, maggiori livelli di empatia, aumento del buonumore. I cani sono antidepressivi per natura e in un periodo in cui ansia, paura, angoscia, tristezza attanagliano le giornate dell’isolamento sanitario, un quattrozampe che gironzola per casa scodinzolando si dimostra un validissimo sostegno psicofisico.

Un cane infatti non soltanto tiene tanta compagnia al suo amico umano, soprattutto se questi non ha familiari, parenti, partner vicini, ma lo aiuta anche ad affrontare le lunghe ore di reclusione con molta meno tensione o noia. Occuparsi del proprio cane durante la quarantena fa sentire utili e impegnati verso un altro essere, contribuisce a scandire una routine fatta di cure, coccole e brevissime passeggiate. I proprietari di cani, infatti, sono autorizzati dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri a farli uscire, purché rimangano vicino alla loro abitazione e rispettino le norme igieniche di sicurezza: mantenere la distanza di almeno un metro se si incontra qualcuno, lavarsi le mani una volta rientrati a casa, non toccarsi occhi e bocca. Il Ministero della Salute e l’Istituto Superiore della Sanità raccomandano inoltre di pulire anche le zampe del cane e di evitare che salga sulle superfici con cui entrano in contatto le persone.

Anche se le passeggiate sono ridottissime e i parchi cittadini sono chiusi, al cane importa relativamente: è tranquillo accanto al suo amico umano e felice di passare più tempo insieme a lui.

Questo repentino mutamento nella quotidianità rappresenta un cambiamento cui anche il cane si deve abituare e bisognerà, quindi, aver cura di tutelare anche il suo stato di salute fisica e mentale: la convivenza uomo-cane ai tempi del coronavirus deve poter regalare giovamento a entrambi e i giochi di attivazione mentale sono di grande aiuto.

L’istruttrice cinofila Theodora Biganzoli dà un nome alla positività che diffondono i cani: dogfulness, cioè il benessere che si attiva negli esseri umani grazie alla presenza di un cane, benessere che può coinvolgere l’area comportamentale ed emozionale in ogni momento della vita, non solo in periodi di crisi, si spera temporanea, come quella in cui siamo immersi. Dal cane possiamo imparare sempre lezioni fondamentali, come non portare rancore, vivere il momento presente, gioire delle piccole cose, mostrare capacità di adattamento di fronte a situazioni inattese. Una serenità “canina” della quale spesso l’uomo si dimentica, ma se ne scorda meno se ha vicino a sé un maestro a quattrozampe pronto a ricordargliela!