Chi possiede un animale da compagnia lo sa, il medico veterinario è una figura di riferimento imprescindibile. I veterinari hanno fatto del benessere e della cura degli animali il loro lavoro e la loro vocazione, sempre pronti per le visite di routine, per le emergenze, per i richiami dei vaccini, per i problemi fisici ma anche comportamentali di cani, gatti e di tutti quei piccoli animali che vengono scelti come amici.
E anche il vet, spesso, finisce per diventare amico dei loro proprietari, instaurando un rapporto di fiducia e di stima. I veterinari non hanno fatto mancare la loro fondamentale assistenza nel periodo della quarantena, durante il quale il loro servizio rientrava ovviamente fra quelli essenziali. Anche durante il lockdown era possibile portare nelle strutture veterinarie il proprio animale per visite urgenti e ricoveri, e non sono mancate le consultazioni online. Ora, in questo periodo di riapertura, i medici veterinari garantiscono la loro presenza in modo sicuro, stilando linee guida per un comportamento adeguato e una corretta fruizione degli ambienti, invitando a seguire le norme di sicurezza e a essere responsabili.
I veterinari hanno scelto un lavoro fatto di passione, di trasporto, ma anche di ricerca. Non solo si occupano quotidianamente delle più svariate specie, domestiche e selvatiche, ma conoscono meglio di altri esperti i virus che passano dagli animali all’uomo. Come scrive l’anatomopatologa Carla Baronchelli sulla rivista della Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani, i veterinari monitorano moltissime delle interazioni fra persone e animali e danno un contributo fondamentale anche nel controllare le zoonosi, malattie che si trasmettono dall’animale all’uomo, come il Covid-19. I veterinari svolgono un’attività essenziale, all’interno dei laboratori ma anche prendendo parte a spedizioni, per scoprire nuovi ceppi di virus e indagare l’origine di quelli già conosciuti. Baronchelli, che lavora nell’azienda ospedaliera Spedali Civili di Brescia, racconta che in questo momento di crisi un forte supporto è venuto proprio dall’Istituto Zooprofilattico della città, il quale ha fornito importanti informazioni diagnostiche analizzando migliaia di tamponi. Si tratta di un rapporto temporaneo dovuto appunto all’emergenza sanitaria, ma la cooperazione tra medici e veterinari, si augura l’anatomopatologa, dovrebbe diventare invece una buona prassi, come è avvenuto per Med-Vet-Net, progetto europeo di collaborazione fra diversi istituti veterinari e di sanità pubblica, impegnati nella prevenzione delle zoonosi e nello studio in ambito epidemiologico e microbiologico. Una sinergia fatta di reciproco coinvolgimento che dimostra una volta di più l’importanza che rivestono i veterinari nella vita di uomini e animali.