A sedici anni, di cui molti passati in canile, Bubba se n’è andato.
Bubba venne recuperato nei boschi delle Prealpi feltrine intorno a una casa isolata, abitata da un anziano che desiderava vivere lontano dalla comunità e che, una volta deceduto, aveva lasciato il cane senza un riferimento per il cibo. Diffidente, paurosissimo e disinteressato a relazionarsi con l’uomo, Bubba temeva le persone, verso le quali ha continuato a mostrare, anche negli anni trascorsi in rifugio, alcun interesse. Fu catturato insieme ad un altro cane, Blanco, più o meno della stessa età e con le sue stesse caratteristiche comportamentali: probabilmente fratelli, i due cani hanno continuato a vivere insieme anche in canile, fino al decesso di Blanco, avvenuto a marzo dell’anno scorso.
La diffidenza verso gli umani aumentò probabilmente con il trauma della cattura ed il trasporto prima in canile sanitario e poi nel rifugio di Apaca. Per molto tempo Bubba e Blanco non diedero alcuna possibilità di relazione ai volontari – che all’epoca non avevano comunque le competenze che possiedono ora – finchè cinque anni fa la loro vita finalmente cambiò: le interazioni si fecero via via sempre più articolate e dopo parecchi mesi sia Bubba che Blanco (quest’ultimo, però, con una ritrosia mai sopita del tutto) accettarono anche guinzaglio e passeggiata giornaliera. Ma per Bubba e Blanco era tardi per un’adozione: troppo anziani e ancora troppo “difficili” per una vita in appartamento.
A Bubba e Blanco Apaca è riuscita comunque a dare un affetto quotidiano e, soprattutto negli anni della vecchiaia e della malattia, cure adeguate e giornate e notti trascorse nelle infermerie e nell’ufficio di segreteria, senza che mai mancasse loro una carezza.
Ci sarà certo qualcuno – magari gli stessi che sui social intravedono “interessi loschi” dietro all’attuale calo delle adozioni – che sottolineerà l’incapacità di Apaca di dare a Blanco e Bubba un’adozione: a tutti noi piange il cuore quando un cane trascorre tanti anni in canile, ma è bene essere consapevoli che è un evento del tutto possibile, legato, oggi, soprattutto alle condizioni fisiche, psicologiche e comportamentali del cane e alle possibilità di convivenza che un adottante può garantirgli senza comprometterne la salute fisica o mentale (come spesso avviene, ad esempio, con i cani “liberi” del Sud del tutto inadeguati alla vita di appartamento in città). A Bubba e Blanco – che facevano parte di questa tipologia di cani desiderosi di vivere lontano dagli uomini- siamo stati in grado di garantire solo ciò che sembravano disposti ad accettare: la migliore detenzione possibile in canile, che per loro è stata soprattutto il luogo della sicurezza e del rispetto.
Ciao Bubba da tutti quelli che ti hanno conosciuto.