Da una recente indagine campionaria di Altroconsumo è emerso che molti italiani hanno uno o più animali domestici: oltre della metà (56%) dei rispondenti possiede un gatto, il 62% un cane, il 10% dei pesci, l’8% tartarughe e solamente il 3% di loro possiede dei conigli.
La qualità della vita di queste persone – in particolare se anziani o bambini – è migliorata proprio grazie al legame che si crea tra uomo e animale: ben l’80% dei bambini intervistati si è sentito meglio, più sereno e tranquillo grazie alla presenza di un gatto in casa, percentuale che si attesta al 70% nel caso in casa viva un cane. La percentuale risulta molto alta anche tra gli anziani, che hanno dichiarato di avere avuto un miglioramento nella qualità della vita sia con un cane (67%) che con un gatto (77%) a far loro compagnia.
L’indagine ha toccato anche il tema delle spese: in un anno, si spendono in media per un cane circa 1.562 € e per un gatto circa 1.208 €, di cui rispettivamente 341 e 194 per spese mediche. La spesa per il cibo rimane quella maggiore: in media 880 € per cani e 779 € per i gatti, mentre quella per i prodotti per l’igiene è di 216 € per il gatto e 208 € per il cane. Il 49% degli intervistati, poi, ha stipulato un’assicurazione per il cane, ma solo in pochi hanno fatto includere un rimborso delle spese veterinarie.
E veniamo alla nota dolente dell’indagine di Altroconsumo. L’81% degli intervistati si dichiara molto soddisfatto del proprio veterinario, lo considera competente e in grado di relazionarsi sia con loro sia con l’animale, ma le tariffe sono molto meno apprezzate e solo 7 persone su 10 si dichiarano soddisfatte del costo del servizio. Le visite dal veterinario sono molto frequenti tra i proprietari di animali: infatti, l’indagine fa emergere che, negli ultimi 12 mesi, l’88% dei cani erano stati accompagnati alla visita annuale di controllo e l’82% alle vaccinazioni. Nei gatti le percentuali scendono leggermente: il 73% avevano fatto la visita di controllo e il 52% le vaccinazioni.
Secondo i dati Assalco – Zoomark 2022, ad oggi i medici veterinari professionalmente attivi in tutta Italia sono 27.200 e di questi il 70% esercita la libera professione nel settore degli animali da compagnia (per un totale di 8.600 strutture veterinarie autorizzate, di cui il 74% semplici ambulatori). Otto strutture veterinarie su dieci sono di piccole dimensioni e residuale è il numero delle cliniche e degli ospedali: nell’indagine che ANMVI ha pubblicato a fine 2021 l’ambulatorio (che rappresenta ancora il 74% delle strutture veterinarie ) ha un giro d’affari medio di 103mila euro/anno, la clinica di 245mila/ anno. E negli ultimi anni 2-3 anni, l’attività professionale è aumentata “significativamente” grazie soprattutto a una domanda di servizi crescente…una domanda di servizi che in cima alla lista mette, però, quella reperibilità notturna e festiva che i veterinari di molte aree del Paese (Belluno compresa) si rifiutano di assicurare…