Il nono album di Franco Battiato uscito nel 1979 si chiamava “L’era del cinghiale bianco” e, secondo Wikipedia, faceva riferimento a un’età mitologica e magica, durante la quale ogni uomo raggiunge la conoscenza assoluta in senso spirituale.
Qualche giorno fa, l’attuale maggioranza di governo ha approvato un emendamento alla legge finanziaria – a firma del capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, Tommaso Foti e di altri 14 deputati e con l’intervento anche del ministro dell’Ambiente, Francesco Lollobrigida – che modifica la legge n.157/1992 affidando alle regioni e alle province autonome di Trento e Bolzano il controllo delle specie di fauna selvatica anche nelle zone vietate alla caccia, comprese le aree protette e le aree urbane anche nei giorni di silenzio venatorio e nei periodi di divieto.
Pensata per i “cinghiali di Roma” – almeno così sembrava inizialmente – la nuova norma è in realtà orientata a soddisfare una promessa elettorale fatta al mondo dei cacciatori e alla lobby delle armi, storicamente molto vicini soprattutto alla Lega e a FdI, soggetti che da sempre – insieme a una parte degli agricoltori e degli allevatori – pretendono mano libera nella gestione degli animali selvatici (dai grandi carnivori agli uccelli migratori): e così è stata introdotta la possibilità che, in maniera autonoma, le regioni decidano di aprire alla caccia urbana e nelle aree protette non solo ai cinghiali, ma anche ai lupi, agli orsi, alle volpi e ad altri animali selvatici, in totale violazione della direttiva Habitat e dell’articolo 9 della costituzione.
Ma forse anche il randagismo nelle regioni del Sud e l’abbandono dei cani (che potrebbero essere abbattuti quando non sono più desiderati) potranno essere risolti in futuro con provvedimenti analoghi. Di fatto, è un provvedimento che colpisce il principio stesso di tutela della biodiversità e di protezione degli animali – tutela che aveva imposto il riferimento a metodi non cruenti come prima scelta per contenere il diffondersi delle specie – e inaugura una nuova “era del cinghiale”, che, però, sicuramente non sarà bianco…