Le premesse per una convivenza serena ci sono tutte
Dopo la morte del vecchio proprietario, Bruno ha vissuto per qualche tempo con un familiare, trascorrendo un periodo non felice, fino all’abbandono in un canile veneto, dal quale è uscito a marzo del 2023 per essere adottato da una famiglia, con la quale, però, si è innestato un rapporto altalenante, con momenti di confronto e contrasto soprattutto in presenza del cibo: è così che, a luglio dello stesso anno, da parte di uno studio veterinario è arrivata ad Apaca la richiesta di occuparci di Bruno.
Nell’ambiente del rifugio, questo meticcio di 8 anni, sballottato per quasi tutta la vita da una situazione all’altra, non ha mai manifestato alcuna difficoltà o diffidenza relazionale nè con le persone – di cui, anzi, ha progressivamente cercato il contatto e la compagnia – nè con i consimili – che ha sempre rispettato e da cui ha ricevuto altrettanto rispetto. Nesssun problema neppure con guinzaglio e pettorina e quasi un’adorazione per le passeggiate. La scheda preparata per lui diceva chiaramente che per Bruno era indicata una famiglia possibilmente senza bambini, dove non solo non mancasse il tempo che va dedicato a ogni cane ma dove quasi l’intera giornata potesse essere dedicata a lui – anche e soprattutto nella prospettiva di costruire insieme solide relazioni di reciproca considerazione – e dove i vari membri avessero la capacità e la volontà di rinunciare a imposizioni e pretese, soprattutto nell’immediato – per evitare occasioni di scontro con un cane che sa esattamente cosa concedere e cosa negare e lo comunica molto chiaramente.
Bruno ha atteso circa un anno prima di incontrare Ginevra e suo padre, che da poco avevano perso il loro cane dopo un lungo e sofferto periodo di malattia e cure. Persone pazienti, non chiassose, con tanto tempo a disposizione (soprattutto il padre pensionato) e abituate a monitorare e rispettare le esigenze e le aspettative del cane (soprattutto Ginevra), si sono entrambe orientate all’adozione di Bruno, che presentava un temperamento che proponeva riservatezza e pochi eccessi e sembrava chiedere serenità e dolcezza.
L’ingresso in casa è avvenuto in maniera naturale e così anche le passeggiate in natura e in centro storico, come pure le serate sul divano e le accurate ispezioni del giardino. Siamo davvero fiduciosi che per Bruno sia arrivato il momento della stabilità: quello che dà la sicurezza di non dover più solo difendersi, quello che permette di rilassarsi e godersi la vita che passa, quello dove le inquietudini diminuiscono e…non serve il morso per farsi capire!