Aveva 15 anni e soffriva di patologie importanti
Catturato randagio dal Servizio Veterinario dell’ULSS n.1 – che ne aveva stimato la data di nascita presunta al 2009 – Alex ha trascorso la vita intera in rifugio, mostrando, fin da subito, di rifiutare totalmente il contatto con gli umani. Dopo un lungo percorso di recupero, ha finito con l’accettare un’interazione superficiale con pochissimi volontari, interazione che si è fatta più intensa soltanto con un paio di loro, coi quali ha potuto vivere anche un periodo di esperienze fuori dal canile. La realtà era che Alex è sempre stato un cane con problemi (gravi) di salute: intorno ai sei anni, ha sviluppato anche una patologia intestinale che si è progressivamente cronicizzata e che l’associazione ha sempre curato con attenzione, risparmiando ad Alex l’avvento di complicazioni dolorose e probabilmente fatali. La vecchiaia ha portato con sè ulteriori problemi di salute ed è per questo che, negli ultimi anni, l’obiettivo dei volontari è stato di fargli trascorrere in rifugio una vita di massimo equilibrio emotivo, senza pretendere nulla di diverso da ciò che decideva di concedere, mentre l’adozione a distanza è stata il modo migliore con cui alcuni Amici di Apaca hanno voluto aiutarlo.
Da qualche giorno era un po’ più stanco, ma non ha mai rinunciato nè al cibo nè all’ispezione dell’area di sgambo: ieri, però, un’ epistassi (subito bloccata) ha reso manifesta l’imminenza della fine e nell’arco di poco tempo Martina e Tatiana lo hanno accompagnato in ambulatorio veterinario per l’eutanasia.
Nei manuali di psicologia è detto chiaramente che un volontario – anche per evitare di incappare in difficoltà emozionali come la sindrome da burnout (che produce affaticamento, delusione e logoramento nel volontario, ma porta a comportamenti scorretti verso i cani ospiti) – dovrebbe evitare il più possibile di legarsi a un cane specifico e di instaurare con lui una relazione particolarmente intensa: di fatto, ai volontari si chiede di svolgere in modo professionale la loro attività, ma è impossibile immaginare che si privino di emozioni e sentimenti che, per loro stessa natura, portano a selezionare e scegliere.
Succede perciò che soprattutto verso i cani che trascorrono anni in rifugio le relazioni diventino davvero importanti, così come particolarmente intenso è il dolore che si prova per le loro sofferenze o per la loro morte. Martina ha vissuto con Alex una relazione speciale ed è il suo saluto che diventa l’addio di tutti noi a questo vecchio cane a cui la vita ha concesso solo il canile: “E’ una splendida giornata di sole e il cielo è azzurro. Ed è proprio stamattina che Alex è mancato. Senza brontolare si è lasciato accompagnare fino alla fine. Alex è un cane che ha sempre scelto, solo nella vecchiaia si è un po’ ammorbidito rendendosi conto, probabilmente, che attorno a lui c’era tanto affetto e rispetto per i suoi timori e le sue paure. Personalmente Alex mi ha insegnato tanto, e mi ha dato tanto. Fino alla fine…aspettando che decidessi con lui. È tornato a casa, con i ricordi di una vita passata in rifugio e gli sprazzi di vita vera vissuta insieme nelle gite che abbiamo fatto, nell’ebbrezza di entrare in una casa piena di gatti e fregarsene altamente. Quanti meravigliosi ricordi. Alex ha inevitabilmente lasciato un segno in tutti noi, e oggi, in questa bellissima giornata di sole ci saluta tutti“.