Essere destro, mancino o ambidestro potrebbe incidere sul suo benessere
I destrimani umani sono poco meno del 90% del totale della popolazione, mentre circa il 10% è mancina e solo l’1% è davvero ambidestra, ossia non mostra alcuna dominanza laterale. Nelle arti e negli sports essere in grado di usare entrambe le mani (o i piedi, come nel calcio) può essere un vantaggio, ma parecchi studi hanno anche abbinato all’ambidestria alcuni aspetti caratteriali e comportamentali: sarebbero, infatti, più influenzabili dal punto di vista emotivo, incorrerebbero maggiormente in forme di dislessia e, insieme ai mancini, soffrirebbero più spesso di schizofrenia.
E nei cani c’è lo stesso fenomeno? E magari con conseguenze simili?
Una ricerca della Lincoln University su un campione di quasi 18.000 cani ha confermato l’esistenza del fenomeno e stimato che il 74% dei cani ha una zampa preferita, o la destra o la sinistra, mentre il restante 26% (quindi molto più della specie umana) è sostanzialmente ambidestro, ossia usa con la stessa abilità entrambe le zampe inferiori, magari per portare a termine compiti diversi. Tra i cani che hanno una zampa preferita, le femmine sono più facilmente destrorse (70,7%), mentre i maschi si dividono praticamente a metà tra destrorsi (56,1%) e mancini.
Così come accade per gli umani, anche nei cani si nasce mancino o destrimane e tutto è condizionato dal cervello e dalla parte che predomina: è un fenomeno che si chiama “lateralizzazione”, termine con il quale si indica la specializzazione funzionale dei due emisferi del cervello, ciascuno dei quali raccoglie funzioni cognitive diverse e differenti processi motivazionali e decisionali. E’ così che alcune ricerche condotte negli ultimi 15 anni hanno individuato, ad esempio, una specializzazione dell’emisfero destro del cervello del cane per quanto riguarda l’espressione di emozioni intense quali paura, comportamenti di fuga e aggressività, con la conseguenza che i cani mancini sarebbero sì più creativi (proprio come i mancini umani), ma anche meno disponibili all’addestramento e, insieme agli ambidestri, più inclini all’aggressività. Secondo questo filone di ricerca, i cani mancini reagirebbero, inoltre, con manifestazioni di paura più forti rispetto ai cani destrorsi, poichè nel loro cervello predominerebbe l’emisfero destro, quello preposto all’elaborazione delle emozioni.
Uno step successivo è rappresentato dagli studi che si prefiggono di comprendere se l’asimmetria motoria permetta di capire anche lo stato di benessere del cane. Una parte dei ricercatori sostiene che non sia ancora possibile trarre conclusioni definitive, ma alcuni di loro si spingono, invece, ad affermare che, proprio come negli umani, sia da considerarsi ormai dimostrato che la parte sinistra del cervello del cane – che controlla la parte destra del suo corpo – è più coinvolta nell’elaborazione delle emozioni positive, mentre la parte destra, che controlla la parte sinistra del corpo, sia interessata di più dalle emozioni negative (ad esempio, paura e ansia). E’ così che una ricerca dell’American Psychological Association ha correlato uno stato emotivo più “pessimista” nel cane mancino rispetto al destrimane e all’ambidestro. Se ciò fosse confermato, significherebbe, ad esempio, che in un canile sarebbe auspicabile un monitoraggio più attento dei cani mancini, che più degli altri potrebbero manifestare stress emotivi.