Nelle nostre Guide pratiche abbiamo dedicato uno spazio specifico all’assicurazione per gli animali domestici e, in particolare, all’obbligo che incombe sui proprietari di cani. Secondo un’analisi di un paio d’anni fa (condotta da Facile.it), il mercato italiano, con oltre 14 milioni di soggetti assicurabili, ha potenzialmente valori da capogiro: oltre 532 milioni di euro per le sole coperture di responsabilità civile.
Il costo che i proprietari di cani o gatti devono sostenere per assicurare il proprio amico a quattro zampe è sostanzialmente legato a due fattori: l’età e la razza dell’animale.
Assicurare un gatto o un cane di razze ritenute non a rischio ha un costo intorno ai 50 euro all’anno, ma se il nostro animale appartiene ad una razza valutata come “a rischio” il premio si triplica. A definire il “rischio” sono tabelle che includono sempre razze come Pitbull, Rottweiler e Dogo argentino, anche se esistono molte altre varianti che portano le compagnie a considerare “rischiose” particolari tipologie di cani o gatti: tra queste categorie ci sono, ad esempio, anche le malattie tipiche della razza, mentre alcune compagnie escludono, invece, il cancro, che è una delle principali cause di morte dei cani anziani. Meglio quindi verificare come l’assicurazione consideri il nostro animale prima di procedere alla stipula del contratto assicurativo.
Curiosamente, cani e gatti particolarmente giovani (di età inferiore ai sei mesi) o anziani (oltre i 10 anni) godono di scontistiche importanti rispetto ai loro omologhi di età compresa fra questi estremi: infatti, se il nostro animale ha già superato i sei mesi di età, ma ancora non ha compiuto dieci anni, assicurarlo costerà praticamente il doppio.
Vita (assicurativa) facile quindi per i cani anziani? In realtà no: alcune compagnie non accettano di assicurare l’animale se ha più di otto anni, a meno che non si tratti di un rinnovo o il cane è già stato assicurato almeno 24 mesi con la compagnia.
Conta anche quanto il cane è curato: nel caso in cui si accerti, ad esempio, che il cane o il gatto viene maltrattato dal proprietario la copertura assicurativa non è valida.
Ma cosa copre l’assicurazione? La copertura RC legata a cani e gatti non copre soltanto i danni che possono causare a terze persone o a loro proprietà, ma anche la salute dell’animale: sono comunque esclusi casi specifici come gli infortuni o le malattie derivanti dall’impiego per la caccia o da un utilizzo “professionale” (ad esempio nel caso di cani poliziotto o da soccorso), ma anche la semplice non iscrizione all’anagrafe canina è sufficiente per escludere la copertura assicurativa.
E poi c’è la vacanza. Come accade agli esseri umani, anche cani e gatti possono star male durante la vacanza: ecco quindi che, se si è soliti viaggiare con loro, è possibile stipulare anche un’assicurazione dedicata al viaggio che garantisce ulteriori benefici, come le visite veterinarie in altri Stati o un servizio di assistenza che informerà la famiglia della disponibilità di strutture pet friendly.
E i costi? Tutte le principali compagnie (Generali, Allianz Ras, UnipolSai, Broker online, Itas, ecc.) offrono più soluzioni, ma in genere si va da un minimo di 50/60 euro (per la sola copertura di RC) ai 300 euro e più (per la copertura di RC, spese veterinarie e tutela legale), con franchigie da 50 a 200 euro (ad es. per i cani considerati più a rischio).
Attualmente i proprietari (responsabili) sono, però, molto pochi: meno di 2 milioni, segno che sull’argomento c’è ancora poca consapevolezza.