Come è tipico di tutti gli artisti, l’opera a cui lavorano non ha mai un tempo definito per essere conclusa: e così è stato anche per il pannello che Nerea Fiamin ha cominciato a dipingere alla fine di settembre del 2015.
Tra pause più o meno lunghe per il freddo o il cattivo tempo ed un lungo infortunio -che ha costretto Nerea a dipingere per mesi con la mano sinistra- il dipinto è stato completato alla fine dell’autunno scorso: ne è uscita un’opera che tutti quelli che entrano in rifugio si fermano ad ammirare. I bambini trascinano le mamme davanti al pannello e chiedono i nomi delle razze che Nerea ha raffigurato, poi si indirizzano verso i box e qualcuno chiede dove si trovino i cani del dipinto. In molti, poi ritrovano le “tracce” dell’artista nel corso della visita e si soffermano davanti ai gruppi di gatti, uccellini e cani con cui Nerea ha abbellito le pareti in legno dei capanni degli attrezzi.
Tra qualche giorno le scolaresche cominceranno a far visita al canile e sicuramente la prima tappa sarà il dipinto dell’ingresso, con cui Nerea ha voluto rendere omaggio alle decine e decine di cani che ha incontrato nei tanti anni di volontariato al rifugio.