Si è svolta stamattina presso la sala giunta di Palazzo Rosso la conferenza-stampa di presentazione ufficiale del progetto “Sogni d’oro”, inserito nella campagna nazionale LAV “Questa è una vecchia amicizia” a favore dell’adozione dei cani adulti. Alla conferenza-stampa sono intervenuti Kelly Callegher, responsabile Sede LAV di Belluno con i volontari Manuela Prade e Lorenzo Bortoluzzi, l’avv. Federica Faiella, responsabile nazionale Area Adozioni di LAV, Mirko Zuccari, istruttore cinofilo nazionale LAV, il sindaco e la vicesindaco di Belluno, Jacopo Massaro e Lucia Olivotto e Walter Capraro del direttivo APACA.
Capraro ha espresso alla sede provinciale di LAV la gratitudine di APACA per aver scelto di investire una somma davvero importante nella struttura di via Caduti 14 settembre 1944. Un fatto che permetterà, entro il mese di settembre, di sostituire l’80% degli attuali ricoveri in legno con cuccie modulari coibentate di grande qualità tecnica e costruttiva, in grado di garantire un confort elevato sia d’inverno che d’estate.
Ma cosa c’è alla base di questa scelta delle due associazioni di intervenire a favore soprattutto dei cani anziani?
C’è che l’età media dei cani che stazionano in canile sta aumentando, sia perchè anche i cani (come gli uomini) hanno una vita più lunga, sia perchè stanno cambiando i motivi dell’abbandono. Accanto ai presunti o veri problemi comportamentali del cane (troppo aggressivo, abbaia troppo, troppo vivace), tra i motivi dell’abbandono sono aumentati i problemi di salute o personali del proprietario (trasferimento, sfratto o una separazione). Raramente vengono addotte ragioni di natura economica, mentre in questi ultimi due anni è cresciuta in maniera esponenziale la percentuale di cani che si cerca di lasciare in rifugio perchè l’anziano proprietario muore o non sa badare a se stesso oppure sta per entrare in una casa di riposo.
La rinuncia alla proprietà del cane (che spesso è stato il compagno di un’intera vita) in favore del canile è destinata a diventare, insieme al maltrattamento, la tipologia più frequente di ingresso in rifugio e soppianterà presto l’abbandono tradizionale, che già ora, in provincia, ha dimensioni minime. Si tratta di un fenomeno che pone problemi nuovi anche ai comuni e all’assistenza socio-assistenziale, che dovranno rassegnarsi a studiare insieme a noi una via di uscita, dato che ormai da tutte le aree della provincia arrivano al canile richieste di aiuto e intervento (il 57,4% dei cani abbandonati proviene dalla Valbelluna, di cui il 28,3% dal capoluogo, il 16,9% è arrivato, invece, dal Feltrino, l’11,9% dal Cadore e dallo Zoldano, il 7,5% è giunto dall’Agordino, il 3,4% dall’Alpago e, infine, il 2,9% dal Comelico).
Con queste tipologie di abbandono l’età dei cani presenti in rifugio inevitabilmente si alza: quest’anno l’età media ha già raggiunto gli 8 anni, ma la percentuale di cani di età superiore ai 10 anni supera ormai il 60% delle presenze. Negli ultimi due anni APACA ha trovato una nuova famiglia a 212 cani: rarissimi, però, i casi di adozione di cani anziani. L’età avanzata degli animali porta, infatti, ad abbassare sensibilmente il loro indice di adottabilità: il che significa che questi cani sono destinati a una permanenza più lunga in canile. Quando i soggiorni si prolungano per mesi, se non per anni, è ancor più indispensabile garantire agli animali il maggior benessere psico-fisico possibile: e tra le priorità assolute c’è certamente la disponibilità di cuccie che sostituiscano “zone notte” in muratura che non possono essere realizzate per ragioni urbanistiche ed edilizie.
A settembre, dunque, l’inaugurazione di questa importante miglioria: e per quel 20% di ricoveri che non si riuscirà a sostituire?
Da qui all’autunno, APACA e LAV realizzeranno attività e iniziative che permetteranno ai bellunesi di contribuire al Progetto. Un primo appuntamento sarà APACA IN FESTA, che avrà luogo presso il Parco Lotto di Trichiana il prossimo 15 luglio, ma i due eventi più importanti saranno le conferenze di autunno: il 13 ottobre con Francesca Sorcinelli sul tema della connessione tra violenza sugli animali e violenza sulle donne e i bambini; ed il 20 ottobre con Ciro Troiano per una riflessione sui crimini organizzati contro gli animali e le zoomafie che operano al sud Italia e nell’europa dell’est.
Per chi volesse già da ora contribuire all’acquisto delle cuccie, è possibile donare:
– recandosi presso la sede di Belluno, via Caduti 14 settembre 1944, aperta al pubblico tutti i giorni (compresi i festivi) dalle 9.30 alle 11.30
– a mezzo bonifico Banco Posta IBAN IT19A0760111900000010860328 – causale DONAZIONE PROGETTO SOGNI D’ORO
– oppure con carta di credito attraverso PayPal