L’ultima cucciolona del gruppo salvato, all’inizio dell’anno, da una pessima detenzione è stata adottata il 24 maggio da una famiglia del Cadore.
Per Cloe sono bastati pochi incontri, tant’è docile ed affettuosa e l’impatto con la famiglia è stato subito positivo. Anche il viaggio e l’arrivo nella nuova casa non hanno creato problemi e Cloe, per prima cosa, ha preso subito possesso del giardino. Non sarà quasi mai da sola – come sarebbe auspicabile per ogni cane – e si contenderà l’affetto e le attenzioni anche dei nonni che abitano a fianco e condividono, per l’appunto, il giardino.
Nell’ambito della cucciolata, Cloe è stata forse l’esemplare più disponibile a riprendere i contatti con gli umani: spesso è stata proprio Cloe ad iniziare gli approcci con i volontari, suscitando anche negli altri la voglia di fidarsi.
Con la sua adozione si chiude in maniera positiva questo ennesimo caso di maltrattamento risolto da Apaca. Se l’abbandono è un fenomeno raro in provincia, le detenzioni inadeguate e i maltrattamenti fisici e psicologici sono, invece, comportamenti ancora molto diffusi: i cani uccisi, picchiati, segregati, privati di cibo e cure, costretti alla catena, fatti filiare per superficialità o addirittura per lucro sono ancora numerosi. La denuncia alle autorità (sindaco, forze dell’ordine) è l’unico mezzo per mettere un freno a comportamenti vietati dalle leggi ma ammessi dall’ignoranza, dall’arroganza e dalla crudeltà di uomini indegni.