Torniamo a parlare di cani e guerra in Ucraina con una buona notizia che giunge dalla Lega Nazionale per la Difesa del Cane. A maggio l’associazione è riuscita a portare in salvo trenta cani ospitati nel canile di Borodyanka, città che era rimasta isolata a causa del conflitto e dove per settimane i responsabili non erano riusciti ad accedere per portare cibo e acqua agli animali. LNDC si è attivata per prestare soccorso, organizzando il salvataggio e il trasferimento in Italia di alcuni dei cani superstiti, infine liberati dai volontari dell’associazione ucraina Banda che ha collaborato con i volontari italiani.
Le difficoltà sono state parecchie, sia a livello logistico che burocratico, ma alla fine i cani sono riusciti a raggiungere la struttura di Valle Grande, a Roma, a metà maggio. Qui sono stati aiutati a recuperare le forze, accuditi e sostenuti dagli attivisti di LNDC, e ora è finalmente arrivato il momento di cercare anche per loro una nuova casa pronta ad accoglierli. Di questo si occupa la sezione di Ostia della Lega Nazionale per la Difesa del Cane: è già possibile contattare l’associazione e dichiarare la propria disponibilità all’adozione (andando in canile, diciamo noi di Apaca, e non svolgendo la pratica via internet). I cani di Borodyanka avranno bisogno di attenzioni particolari, come tutti i cani che provengono da rifugi e canili, ognuno dei quali ha una storia triste alle spalle, in questo caso aggravata dal fatto di essere finiti all’improvviso nel bel mezzo di una guerra. Della quale ancora purtroppo non si vede la fine.
Centinaia di volontari ucraini continuano a proteggere e sfamare i cani rimasti nel loro paese – rischiando anche la vita – come racconta in un video breve ma emozionante un’altra associazione italiana che dà sostegno all’Ucraina, Save the dogs. Alcuni dei cani protagonisti di questa vicenda erano randagi incustoditi e solitari, altri erano stati abbandonati o smarriti, altri ancora vivevano da molto tempo nel canile. Come accennavamo poche righe sopra, le loro disavventure li accomunano agli altri cani senza famiglia sparsi in giro per l’Italia e per il mondo. Per tutti loro noi di Apaca ci auguriamo che possano trovare presto quella che LNDC definisce “una nuova occasione di felicità”. Altre parole non sarebbero in grado di descrivere in modo più toccante e preciso ciò di cui hanno bisogno i cani rimasti soli, una nuova occasione, una nuova felicità.