Ogni anno, l’associazione trova una famiglia a molti cani. Tutti coloro che desiderano far conoscere le “storie a lieto fine” legate ad un affido possono inviare qualche foto e un testo. Il racconto verrà inserito in questa sezione del sito, eventualmente anche senza l’indicazione di chi l’ha inviato.
Condividere un’esperienza esaltante come l’adozione di un cane è il modo migliore per aiutare altre persone a scegliere come compagno di vita un cane del rifugio.
Puoi inviare la Tua “storia a lieto fine” da QUI.
Ciao Ciuffy. Sei stata la nostra prima bambina da quando 14 anni fa…
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Ciao Ciuffy. Sei stata la nostra prima bambina da quando 14 anni fa ti siamo venuti a prendere ( e ancora non ti conoscevamo) all’Apaca. Tu ci hai adottati, saltandoci in braccio alla prima visita! Da allora la nostra vita è stata intensa, piena di te, della tua dolcezza e del tuo “senso di responsabilità”. Hai accompagnato l’altra nostra bambina, che abbiamo saputo essere in viaggio, dopo solo un mese dalla tuo arrivo. Ora, da un po’ di giorni, non ci sei più: una brutta malattia ti ha strappato dalle nostre braccia, ma sarai per sempre nei nostri cuori.
Francesca Mori
gennaio 2019
Lei è Yuma. L’abbiamo adottata 4 anni e mezzo fa. Era una cucciola..
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Questa è Yuma!
L’abbiamo adottata 4 anni e mezzo fa; era una cucciola di due mesi e mezzo, figlia della Lady:una bellissima lupa affetta da pancreatite.
Yuma è sempre stata (ed è tutt’oggi) molto vivace; ama stare all’aria aperta, camminare nei boschi ed è molto gelosa di tutti i membri della sua famiglia!!!
È la nostra bimba pelosa e l’amiamo con tutto il cuore! Silvia Zardini
marzo 2017
Nina e’ nata il 13 Agosto 2008 con altri 5 fratelli. Arrivati da Taranto…
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Nina
Nina e’ nata il 13 Agosto 2008 a Taranto con altri 5 fratelli. La mamma e’ Lilli che si trova ancora in Rifugio da voi. Arrivati da Taranto per vostro grande amore.
Noi avevamo appena pianto il nostro Pucci che era morto il giorno prima, e così subito al mattino dietro abbiamo deciso di accogliere qualcun’ altro che non era stato così fortunato come il nostro Pucci. Siamo giunti al Rifugio e siamo andati per scegliere il nostro cane, la Signora Rotasso ci fece vedere i cuccioli che avevano tre mesi. La più piccola era aggrappata alla ringhiera dentro la casetta, con i suoi occhi implorava di prenderla con noi.
E così è iniziata la nostra storia, da allora è la Regina della casa, viziata intelligentissima e tanto cara. Grazie a tutti voi del vostro lavoro, un giorno verremo a trovarvi con Nina.
Colette Fistarol
marzo 2017″
Ciao a tutti, sono Stich, vi ricordate di me? Oggi, 17 Marzo, è un anno…
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Stich
Ciao a tutti, sono Stich, vi ricordate di me?
Oggi, 17 Marzo 2019, è un anno che ho lasciato il canile e mi sono trasferito a Ponte nelle Alpi. All’inizio non è stato facile, avevo abbastanza paura che fosse qualcosa di temporaneo e la notte dormire era impossibile. Passati i primi giorni però mi sono ambientato benissimo, ho iniziato a dormire (anche troppo, secondo i miei padroni) e ad essere il cane più bravo del mondo.
Obbedisco sempre, anche se quando mi mostrano il collare o del cibo non capisco più nulla e non vedo l’ora di uscire o di mangiare.
Mi piace un sacco stare in giardino a vedere la gente che passa e a scavare buche, mi piace giocare con il mio pallone verde e correre intorno alla casa per inseguire i passanti e farmi coccolare.
Qui mi viziano un po’ tutti, ovunque vada c’è qualcuno con del cibo pronto per me! I primi tempi infatti ero ingrassato molto, ma adesso che passo più tempo a casa sono tornato ad essere abbastanza magro, anche se il cibo rimarrà sempre la mia cosa preferita al mondo.
Purtroppo con gli altri cani ho ancora qualche problemino, mi fanno tanta tanta paura e quindi mi viene spontaneo attaccarli, ma con il tempo migliorerò anche in questo e chissà che non riesca anche a farmi qualche amico!
Adesso devo lasciarvi, ho visto la mamma entrare in cucina e questo di solito significa solo una cosa: cibo in arrivo per me!!
Vi ringrazio per avermi accolto quando avevo bisogno e per avermi fatto conoscere questa famiglia che mi tratta come un re.
marzo 2019
A febbraio del 2015 ho adottato Slide. Quando è arrivato a casa era…
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A febbraio del 2015 ho adottato Slide. Quando è arrivato a casa era un po impaurito, forse spaesato e non potevi toccargli le orecchie, le zampe e soprattutto appoggiare la mano sulla sua grande ciste che urlava! Però è sempre stato un gran coccolone! Adesso quella brutta ciste si è sgonfiata, non urla più se gli tocchi le orecchie e le zampe, adora la sua sorellina Kira e infatti fa sempre quello che fa lei, addirittura piange se non la vede. Quando ci mettiamo sul divano lui si siede attaccato a noi e nel letto si distende vicino al mio fianco! Ama molto il cibo e basta pronunciare la parola “biscotto” e lui è subito da te. Io lo adoro infinitamente perché è “buffo”e ogni tanto capita che si sieda sopra a Kira. Ringrazio Apaca per avermi fatto conoscere Slide: non potevo chiedere un compagno a 4 zampe migliore.
Sara Proietti
maggio 2016
Il primo giorno in cui Mila è venuta a vivere con noi ha cercato…
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Il primo giorno in cui è venuta a vivere con noi ha cercato di mettere le zampe avanti mettendosi a capotavola (vedi foto). Ama accasciarsi pesantemente nei posti più scomodi (a noi). Ultimamente ha smussato un pò il suo caratterino diventando una brava cagnolina. Paco forse non è di questo parere, anche se nelle foto fa finta di niente.
Cari saluti.
Fabio e Martina.
luglio 2016
La mia storia con Spritz è iniziata l’8 dicembre del 2005, quando…
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Era l’8 dicembre del 2005 quando telefonai in associazione per sapere se c’era in adozione un cane possibilmente femmina non più cucciolo. Mi fu risposto che sì c’era proprio una meticcia di 5 anni in attesa che qualcuno la adottasse. Un paio di giorni dopo con mia figlia sono andata a vedere questa bestiola, è stato l’incontro più emozionante che potessi avere….Amore a prima vista con Spritz, penso che qualcuno in associazione la ricorda, due giorni dopo l’ho portata a casa ed è stato amore a prima vista anche con mio marito, che da 5 anni purtroppo non c’è più. Spritz oggi si chiama Patty, è ancora con me e ci facciamo compagnia a vicenda. Ha quasi 19 anni, sente gli acciacchi della vecchiaia ma va avanti e io spero che le sia concesso ancora tanto tempo da trascorrere insieme. L’affetto che mi ha dato questa bestiola è impagabile, è comunque reciproco. Questa è la storia mia e di Patty/Spritz.
Teresa De Tommaso
ottobre 2018
Così siamo andate all’APACA e lì mi hanno proposto Zuma, un cucciolone…
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Credo che chi come me ha condiviso la propria quotidianità con un cane difficilmente potrà farne a meno, anche se c’é la consapevolezza che inevitabilmente ci sarà dolore per la perdita. Secondo me il rapporto con il proprio cane é fatto di un qualcosa di non spiegabile, é un insieme di percezioni e sensazioni al di là, al di là delle parole con cui costruiamo i rapporti con le persone. Forse tocca una parte interiore e primordiale di noi che raramente abbiamo modo di vivere altrimenti. E’ una componente del sentirsi nella natura. Così quando é mancato il primo peloso che mia figlia da ragazzina aveva voluto e preso da una cucciolata di meticci in campagna, di cui ovviamente mi occupavo io dal punto di vista pratico, ma di cui Lei era il capobranco, mi sono resa conto che ero pronta a prendere un cane “con me”. Lei essendo all’Università, e non sapendo dove e come sarebbe stato il suo futuro, responsabilmente aveva deciso che per lei al momento non era il caso. Così siamo andate all’APACA e lì mi hanno proposto Luca, un cucciolone di taglia media di quasi 5 anni che varie famiglie si erano passate e che era stato pure un po’ randagio, dopo essere scappato. Era lì da ben più di un anno e nessuno lo adottava. E’ inspiegabile come alcuni cani meravigliosi non vengano presi in considerazione. E non ho usato un termine eccessivo, lui era veramente speciale. Mi é saltato addosso pieno di fango e mi ha leccato…come potevo lasciarlo lì? Non sapevamo come sarebbe andata la vita in casa, data la sua storia precedente poco conosciuta, ma meritava un’opportunità. Come spesso raccontano i volontari di Apaca, i cani del rifugio, anche quelli esuberanti e vivacissimi, si dimostrano educati e gestibili una volta trovato l’ambiente giusto. E così é iniziata la nostra bellissima convivenza, abbiamo imparato a conoscerci e io ho aspettato i suoi tempi. Biagio (confesso che gli ho cambiato nome) ha ricambiato in maniera esponenziale. Si prendeva cura di me, si preoccupava che non mi succedesse nulla, controllando con il suo sguardo riflessivo, attento e calmo. Questa era la mia sensazione. Non mi fidavo a lasciarlo libero dato che nella sua vita passata era scappato. “Guarda che lui sta legato perché pensa che così ti controlla e TU non scappi” diceva ridendo mia figlia, e aveva ragione… un giorno mentre passeggiavamo lungo il Piave, Biagio si é messo a terra e si é sfilato la pettorina, guardandomi e rimanendo lì fermo. Ho capito. Gli ho rimesso la pettorina e siamo tornati a casa, ma da quel giorno ha potuto scorazzare liberamente lungo il fiume, e appena sparivo dalla sua vista sbucava per dare un occhio correndomi incontro. Purtroppo si é ammalato e per me é stata una elaborazione faticosa e dolorosa. Dopo un po’ di tempo ho riguardato il sito di Apaca e sono tornata. La volontaria dopo avermi ascoltata mi ha proposto Zuma, un giovane e vivacissimo cane nero, che nel suo sangue aveva sicuramente anche tracce anche del cane da caccia, arrivato da poco in rifugio. Guardava il mondo con un’espressione perplessa, solo per pochi istanti, come un bambino piccolo e poi via di corsa dietro la pallina o chissà che cosa. Avete presente cosa significa portare, o meglio essere portata, in passeggiata da un cucciolone così? Per me il suo tirare non era un problema anche se devo dire che negli incontri in rifugio mi sentivo veramente “ciompa” nella conduzione (e si che ero abituata perché in questo é come Biagio, l’unica cosa in cui si somigliano e questo volevo). Ho pensato: tirare, colore nero, vivacità… non lo prende nessuno..lo porto con me, anche se non mi sembrava che mi considerasse molto. Così alla vigilia di Natale di tre anni fa abbiamo iniziato quella che si sta dimostrando una bellissima relazione. Anche lui é dimostrato subito bravissimo e tranquillo a casa, e molto obbediente, fiducioso, tanto che dopo pochissimo ha cominciato a dormire a pancia in su. Nonostante le lunghissime passeggiate che facevamo e le corse sfrenate in giardino insieme alla cagnetta della mia padrona di casa (fra parentesi un’accoppiata indovinatissima per entrambi, stessa età, stessa esuberanza, stessa passione per simulare zuffe amichevoli, la lascia mangiare dalla sua ciotola perché lei sta tantissimo da me) pensavo che meritasse qualcosa in più. E così siamo andati a scuola per potermi fidare a lasciarlo correre libero, ovviamente nei luoghi e situazioni adatti, e anche perché fosse un tantino più ordinato al guinzaglio. Così ha potuto anche lui scorazzare tutto felice, entrando ed escendo dall’acqua, rotolandosi nella sabbia riducendosi a una specie di polpetta impanata, rincorrendo i bastoni che lancio. Al guinzaglio il suo passo é ancora talmente veloce che mi costringe a tenermi in forma, ma non é un problema. Come siamo ora? E’ sempre un cucciolone giocherellone e pieno di voglia di correre e saltare, appena rientro a casa che sia per il lavoro o per poco tempo mi salta addosso (sa che glielo permetto), sceglie uno dei suoi giochi, ciabatta compresa e giochiamo insieme. Ora che c’é lo smart working passa tutta la giornata al mio fianco, dormendo vicino alla mia postazione casalinga. In realtà é sempre vicino in ogni situazione, non mi molla…ci guardiamo e ci capiamo.
Giuliana Del Vesco
Sono due mesi che condivido la mia vita con Nuvola, un meticcio di tre anni…
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Oggi, 24 aprile 2016, sono due mesi che condivido la mia vita con Ares (ex Nuvola) un meticcio di tre anni, che fin dal primo giorno osservava tutto quello che facevo, mi seguiva ovunque andassi per casa o nel giardino, con quella sua coda che andava di qua e di là manifestando le sue emozioni aumentando o diminuendone il ritmo. Trovai strano, e insolito, che sin dal primo giorno rispondesse al suo nuovo nome, probabilmente quello che aveva, non gli piaceva o gli ricordava momenti e situazioni da dimenticare. Quello che più ho apprezzato sin da subito, fu che non cercò mai di farla in casa, né di salire sul divano o sul letto, di sua iniziativa; ora sul divano, siccome siamo in due, ha il suo posto e comunque se sono presente, mi guarda con i suoi occhioni come per chiedere “posso?”, mentre sul letto sa che non deve salirci. Ha imparato quali sono gli orari per le passeggiate, e non c’è nulla che lo distoglie dal saltellare e girare come una trottola se non la vista della pettorina e del guinzaglio; e poi via a saltellare come fosse punto da qualche insetto fastidioso. In passeggiata è abbastanza calmo l’unica frenesia è di annusare sempre e ovunque, quello che mi piace è che se incrociamo altri cani non abbaia se non si sente aggredito: in quel caso è pure piccolo ma diventa una “belva”; fare il bagno non gli dispiace, e nemmeno passeggiare sotto la pioggia. Ringrazio il personale dell’APACA e in particolar modo Tamara De Cian e Manuela Viezzer per avermi fatto conoscere Ares. Senza di lui non saprei più stare.
Angelo Tocchet
aprile 2016
Conosco la storia di Jachie per una fortuita coincidenza. Nasce in un paese…
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La sua storia la conosco per una fortuita coincidenza. Nasce in un paese vicino a Belluno il 1° gennaio 2002 , ma per vicissitudini familiari viene tenuta a catena…da sola…abbandonata. Quando arriva all’Apaca aveva già dieci anni. Io ho avuto prima di lei 4 pastori tedeschi tutti con lo stesso nome: Falco, ma da un anno e mezzo non ne avevo e il mio cuore non poteva stare senza. Sabato 13 settembre 2014 l’auto mi guida verso il rifugio di Apaca (dopo aver visto che ne avevano uno di un anno e mezzo che si trovava a S.Vito ): mi faccio un giro a guardare tutti i cani, e il mio istinto cade su un pastore tedesco e chiedendo informazioni mi dicono che è femmina e docile e buona, con un unico “difetto”: l’età, 12 e mezzo. Si chiama Jakie, la guardo e decido di ritornare dopo averne parlato con mio marito, ma Jakie mi aveva rapito il cuore e l’indomani, domenica mattina, mi avvio per ritornare all’Apaca a rivederla e parlare con la responsabile per poterla avere. Alla fine, svolgo la pratica di adozione: Lei era Mia. Dopo un’ora eravamo pronti a portarla a casa nostra e per Jakie ero arrivata io. Volevo darle l’amore di una famiglia, senza togliere nulla all’Apaca dove aveva ricevuto tutte le cure, dove stava bene e veniva trattata con affetto. Con la massima fiducia di Jakie arriviamo a casa, scende dall’auto un po’ disorientata, ma pronta a far la guerra a Musi, il nostro gatto, che era subito fuggito in cima all’albero con Jakie in girotondo attorno alla pianta. Un attimo di titubanza ed è entrata in casa, ma poco dopo si era già piazzata sul divano, che diventerà nel tempo la sua cuccia…viveva in simbiosi con me…abbaiava solo a mio marito – penso per gelosia – ed era affettuosa con mia sorella Daniela, invalida. Dove andavo io c’era lei, ha avuto con tutti – familiari ed estranei – un comportamento docile e affettuoso, tutto quello che potevo fare con lei era un regalo, perchè ogni giorno ero consapevole che la sua vita sarebbe stata breve con noi…e lei ci dava tutto il suo amore…lo sapeva che con noi sarebbe stata in famiglia..senza togliere l’affetto e le cure ricevute all’Apaca. Il 1°gennaio 2016 compiva 14 anni. Da un anno e tre mesi era con noi …stava bene nessun problema, mangiava, beveva, correva per il prato e sul divano dormiva beatamente. Poco tempo per stare assieme, purtroppo dopo tre giorni, il pomeriggio del 3 gennaio, la vedo strana affaticata, ma aveva mangiato e bevuto: Non ci ho dato troppo peso, forse dovuto all’età..io mi dovevo assentare per motivi familiari la notte, ma lei era in buone mani con mio marito, la lascio sul divano dove, nonostante tutto, era riuscita a salire. Torno la mattina e la situazione era precipitata: era ancora sul divano, senza nessun lamento. Chiamo il veterinario che dice che sarebbe arrivato subito e intanto la accarezzo e la coccolo: la bacio e vola via, Jakie. Questa storia vuole raccontare che anche adottare un cane anziano può darci molto amore. Noi siamo stati fortunati ad averLa avuta, grazie Apaca.
Paola Da Gioz
marzo 2017
Cara piccola Rosina, alla fine hai trovato riposo anche tu. La morte è ciò che…
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Cara piccola Rosina, alla fine hai trovato riposo anche tu. La morte è ciò che, alla fine, inevitabilmente, scalfisce tutti, ci rende tutti uguali e lascia, in chi resta, quel senso di vuoto dentro che solo il ricordo può in qualche modo cercare di colmare. E il tuo ricordo sicuramente rimarrà sempre vivo in tutti noi, in me che ti ho accompagnata in prima persona in questi anni, e in tutti i volontari che tanto ti hanno amata, la nostra piccola agguerrita mascotte. Hai conosciuto Apaca nel 2010 assieme ad altri quattro compagni di sventure. Tra tutti, eri quella che aveva maggiormente subito un destino…crudele? Non saprei nemmeno come definirlo, forse il destino conta poco in questi casi, forse è solo l’insensibilità umana a toccare alcuni di voi più di altri e non c’è spiegazione plausibile, né è necessario trovarla. Siamo noi umani a voler dare una spiegazione a tutto, mentre voi ci insegnate ogni giorno che la vita va vissuta per quello che ci offre, che le disavventure sono passeggere e si può sempre recuperare, che invece di pensare troppo e chiedersi il perché delle cose è meglio rincorrere una palla o sgranocchiare un biscotto: la vita è così bella, e tu più di tutti ce l’hai dimostrato. Quando sei arrivata eri debole, non stavi neanche in piedi, “avrà pochi giorni di vita ancora” dicevano. Non immaginavano nemmeno il tuo spirito combattivo: non ti saresti lasciata fermare da nulla, la tua voglia di vivere e affrontare il mondo non poteva arrendersi così facilmente. E tanto ti bastò per rimetterti in sesto e trascorrere con noi volontari ancora alcuni anni, durante i quali eri la protagonista indiscussa della scena. Sempre presente, alle riunioni come alle giornate di lavoro, sembravi sorvegliare la situazione quasi che, senza di te, avremmo perso la bussola. E forse era proprio così, ormai eri diventata il nostro sguardo attento, la nostra compagnia sicura, tra tanti altri cani da portare a passeggio e accudire tu eri quella (apparentemente) pacata, la piccola saggia che appena poteva uscire dalla cuccia interna correva davanti a tutti gli altri per metterli in riga. Nel 2012 mi sono portata a casa anche tua figlia, la piccola Arancia, stesso spirito agguerrito della mamma (e qualche mania di protagonismo che non guasta). Quel presunto destino vi avrebbe viste ricongiunte qualche tempo dopo, a formare con Alice un piccolo trio delle meraviglie. È il giugno 2016 che ti vede finalmente padrona di casa, della mia e nostra casa, tu che tanto facevi affidamento su di me e che finalmente con me potevi condividere tutto. I primi giorni sono stati difficili, hai percorso le scale di casa centinaia di volte, su e giù di continuo, ma io ero lì a tranquillizzarti e farti capire che sarei rimasta lì fino alla fine, non serviva mettermi alla prova. E quando hai realizzato che era tutto vero, ti sei ricongiunta ad Arancia e hai vissuto al 150% ogni singolo minuto di quella vita che avevi pienamente meritato. Ti sei sempre contraddistinta per un aspetto bizzarro, dettato dalla linguetta sempre fuori per la mancanza di denti, salvo quel piccolo incisivo che mostravi con orgoglio nei momenti di sfida ai tuoi simili. Il tutto unito a una camminata rigida da soldato, anzi proprio da generale quale eri tu. Le tue cataratte ti facevano fare chilometri in più prima di accorgerti di dov’ero, ma alla fine mi trovavi e mi seguivi sempre, più che potevi, perché in me, credo, tu vedevi colei che ti aveva regalato tanto, laddove probabilmente nessuno avrebbe fatto, per la tua età, per la tua difficoltà motoria o per quella tua dermatite poi scomparsa con la ritrovata libertà – o per chissà quali e quanti altri motivi spingono l’essere umano a disfarsi di un cane quando non è più l’adorabile cucciolo da copertina che tutti vorrebbero. Eh già, la libertà dell’ultimo anno e mezzo ha permesso di eliminare tutte le pastiglie che prendevi e far vedere alle due giovani compagne di casa che a comandare, a volte, può essere anche l’ultima arrivata. 18 anni sono tanti e, alla fine, anche tu puoi riposare e lasciare la postazione di comando. Conoscendoti, hai guardato in faccia la morte dicendole che avresti deciso tu come e quando. Hai deciso, lo so, di lasciare me e le due pesti “in buone zampe” con Toffee, la piccola (mica poi tanto piccola) cucciola di alano che subito si è affezionata a te e alla tua linguetta fuori, puntualmente scambiata per cibo e costantemente il suo bersaglio preferito. Hai capito che ora la situazione è sotto controllo, hai lasciato la tua impronta e un rigoroso manuale di comportamento e di condotta che, ovunque ti trovi, non smetterai mai di sorvegliare. Sappi comunque che io continuerò ad amarti come sempre e così tutti i volontari che ti hanno conosciuta, invidiosi probabilmente della tua grinta alla faccia di una vita difficile e di tanti ostacoli che tu hai brillantemente superato. Ti abbiamo tutti voluto bene e resterai, di sicuro, la nostra piccola e tosta mascotte. La tua Tamara, e con lei tutti i tuoi amici a due zampe
dicembre 2016
Nel 2008 ho adottato un vostro cane, Bubi. Vorrei far sapere a tutti..
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Carissimi, vi scrivo per complimentarmi e ringraziarvi per quanto fate per i nostri adorati amici a 4 zampe. Nel 2008 ho adottato un vostro cane, Bubi. Vorrei far sapere a tutti quelli che hanno memoria di Bubi, che sta bene, vive tra la casa dei miei genitori, dove ha a disposizione un giardino, e il mio piccolo appartamento in città. Passa il tempo in compagnia di due chihuahua con triste storia di importazione clandestina dall’estero. Con il passare del tempo, l’arto operato ha progressivamente diminuito la funzione di appoggio e il dolore si è fatto cronico, non sempre controllabile con i farmaci, rendendo Bubi schivo e irritabile. Lo scorso anno si sono spontaneamente fratturati gli impianti che erano stati applicati al femore e il dolore fortissimo e l’assenza di possibilità di recuperare l’osso residuo hanno imposto la decisione di amputare l’arto. Decisione che ho preso con grande difficoltà ma che si è rivelata un’ottima scelta: superato il post-operatorio, Bubi ha ritrovato più energia di prima e molta più libertà di movimento. Adesso sulle sue tre zampette, ha ripreso ad accompagnarci nelle nostre gite domenicali in gommone, nuota in mare (con un piccolo sostegno), passeggia tra i boschi (anzi spesso corre come non faceva più da anni). Non ho idea di quanti anni abbia con precisione, è con me da 7 anni e spero che ne passino tanti altri ancora. Grazie a tutti, un caro saluto da parte mia e sicuramente di Bubi.
Arianna Marino Cerrato
ottobre 2015
Il mio nome è Ricky, ho otto anni e mi hanno adottato quando avevo tre…
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Ecco due righe sul nostro magnifico cane che avevamo adottato da voi… cordiali saluti.
Mara Callegari.
Il mio nome é Ricky, ho 8 e mi hanno adottato quando avevo tre mesi. Da piccolo sono stato un diavoletto: ho distrutto un po di tutto ma, anche allora, ho sempre voluto bene ai miei padroni. Sono un cane pieno di energia dalla punta delle orecchie alla coda scodinzolante. Sono giocattolone, affettuoso, coccolone ma anche un po’ ruffiano. Seguo sempre i miei padroni e gli faccio sempre la guardia.
settembre 2015
Eccomi, sono Violina e anch’io vorrei parlarvi della mia storia a lieto fine…
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Eccomi, anch’io vorrei parlarvi della mia storia a lieto fine…sono finita in rifugio due volte, presa e riportata, vivendo situazioni di grande stress che mi hanno portata ora a essere nervosa e sempre all’erta. Il mio nome è Violina e all’età di nove anni a quanto pare ho rapito il cuore di una volontaria del rifugio, finendo in una nuova casa con un cagnolone paziente e una famiglia che cerca di darmi una serenità finora sconosciuta. Sono timorosa e cerco costanti conferme con lo sguardo, punto gli occhi sulla nuova mamma per capire se il mondo che mi circonda possa offrirmi anche cose belle nella vita e, col tempo, spero di riuscire a convincermene seriamente, perché nella risposta dei suoi occhi, per la prima volta in vita mia, leggo la convinzione che insieme ce la faremo e che tutte le mie paure non sono la mia condanna ma solo un ostacolo da superare: il nostro ostacolo, mio e suo insieme. Ora ho una cuccia tutta mia, un prato grande e ho anche già capito qual è la camera da letto alla quale posso puntare (ovviamente sullo scaffale dei biscotti non dico nulla, era chiaro da subito quale fosse!!!)…nella vita ho imparato a diferdermi da sola, ora ho chi pensa a difendere me e, lasciatemelo dire, rilassarsi ogni tanto fa proprio bene!
maggio 2015
Ciao ragazzi, sono Stella, non mi sono dimenticata di voi e così ho deciso di…
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Ciao ragazzi, non ho avuto tempo di venirvi a trovare, ma non mi sono dimenticata di voi! Così ho deciso di mandarvi le foto della mia nuova vita. Come potete vedere qui lavoro moltissimo, e non ho mai un minuto di riposo! Tra una passeggiata e l’altra, passo dal letto al divano e, quando sono sveglia, mi impegno a rubare tutto ciò che trovo per casa… principalmente calzini!! Qui dicono di me che sono dispettosa come una scimmietta, ma alla fine ricevo sempre un sacco di coccole e attenzioni! Io ricambio sempre con super leccate e mega feste. Non parliamo poi dei complimenti che ricevo quotidianamente mentre mi portano a passeggio per Limana, la mia fan più accanita si chiama Nicoletta e lavora in farmacia, tutte le volte che passo di là mi fa tante feste e mi prepara sempre una ciotola d’acqua. Ora vi devo salutare perché il divano mi attende… ciao ciao e ancora grazie di tutto! A presto. Stella
settembre 2015
Ciao, mi chiamo Nina e sono stata sequestrata all’età di 2 anni e mezzo per..
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Ciao a tutti mi chiamo Nina e sono stata sequestrata all’età di 2 anni e mezzo per maltrattamento (vivevo un una gabbietta di 1m x 1m da quando sono nata).
Fortunatamente in canile sono stata davvero poco, perché, dopo appena un paio di mesi, ho trovato una famiglia ed ora, all’età di 11 anni, sono un cane fantastico: non solo ho scoperto di essere davvero un asso dell’agilty (per divertimento, è chiaro), ma sono stata veramente GRANDE, perché ho vissuto per anni con un cane anziano facendogli molta compagnia e standogli vicino quando soffriva, poi ho “dato coraggio” a un cane molto timoroso (anch’io una volta ero così, ma poi ho dimostrato di avere grinta e curiosità fuori dal comune) ed ora sto “educando” un cuccioletto!!! Chi l’avrebbe mai detto? E tutto questo lo devo a voi, che mi avete fatto trovare una casa per la vita dove ho potuto dimostrare di essere GRANDE!!! Grazie
maggio 2015
Pluto è stato bravissimo sin da subito, col passare dei giorni è andato sempre…
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Buongiorno a tutti !!!!! Sono la mamma di Pluto, di questo tesoro che è Lui! Pluto è stato bravissimo sin da subito, col passare dei giorni è andato sempre a migliorare ! Qui in Ditta ama starsene fuori all’aria aperta, poi nel pomeriggio, quando andiamo a casa, si scatena! Ha già deciso cosa è suo e non si può nemmeno toccare, tipo un tappeto che si porta dentro e fuori dal terrazzo e da ieri sera anche in camera quando và a letto! Da ieri sera esce in terrazzo a far pipì da solo anche se è buio, poi corre diretto in camera, si sdraia nel tappeto, noi gli facciamo le coccole, si accende l’abajour e il ventilatorino e lui si addormenta beato e tranquillo! Con il nostro cucciolo che avevamo (preso che aveva 45 giorni) l’avevamo abituato a dormire nel lettone con noi, però poi alla fine quando ci vedeva poco e gli ultimi giorni che era instabile negli zampini, è stata una tragedia perché non si dormiva al pensiero che cadesse. Con Pluto, giacchè non gli manca certo il letto, non faccio questo errore, starà lì vicino a noi, ma per terra (per la sua incolumità futura). Di notte non ha mai sporcato una sola volta, è bravissimo e tanto, tanto intelligente ! Al mattino esce subito in terrazzo e fà la pipì mentre facciamo colazione e poi esce per il suo giro! Da domenica scorsa, abbiamo sentito anche la sua voce, prima in maniera timida e poi più decisa: in terrazzo si sono appoggiati dei colombi e lui subito ha fatto sentire che quella era casa SUA! Lui segue Piero e poi appoggia il musino a terra con il sedere in alto e chiede coccole coccole a non finire ! Adora farsi pettinare e spazzolare …. che dire, se non grazie prima di tutto per averlo accudito con così tanto amore, come fate con tutti gli ospiti del resto! Peccato non poter (per questioni logistiche) dar famiglia anche a qualche altro tatino/tatina, ma non dispero, magari un domani ci riuscirò! Pluto sono sicura che è un grande dono, dopo la morte del nostro piccolino, ci ha riempito di nuovo la vita e soprattutto il cuore! Io piango ancora per il mio Spenk (e credo non passerà mai), ma con Pluto vicino il cuore “sanguina meno”! Era destino che le nostre strade e quella di Pluto s’incontrassero, vi dico solo che quando ho guardato il libretto sanitario che ci avete consegnato, ho avuto un tuffo al cuore: la data di nascita di Pluto è il 27 Aprile 2001 … il mio Spenk è mancato il 27 Aprile di quest’anno (aveva compiuto 15 anni il 29 Dicembre)! Un segno del destino ? Io credo di sì, il mio piccolo mi ha fatto conoscere Pluto per dirmi proprio che il dolore di una perdita NON DEVE fossilizzarci, farci paura e chiudere le porte ad altri tatini, magari più sfortunati o anziani! All’incontrario, secondo le nostre possibilità si deve solo amarli ed aiutarli fino allo stremo, alla fine si starà male, si piangerà … ma ne sarà comunque valsa la pena! Vi ho portato via un sacco di tempo e me ne scuso, mando un bacio grande grande a voi tutti ed uno immenso a tutti gli ospiti! GRAZIE infinte per ciò che fate e quando volete …. noi e Plutino vi aspettiamo! Bruna
settembre 2015
Sono Giada e sono stata letteralmente seviziata: avevo un bel po’ di tagli…
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Sono uscita dal rifugio 10 anni fa, quando, secondo il veterinario, avevo poco più di 4 anni. Ero stata letteralmente seviziata e avevo un bel po’ di tagli da accetta su entrambi i posteriori. Una pattuglia di carabinieri mi aveva sottratto al mio aguzzino e, grondante di sangue, ero stata portata al rifugio Apaca. Qui mi hanno medicato e curato e, una volta risolti i risvolti giudiziari in cui ovviamente ero la parte lesa, ho trovato ospitalità in una famiglia di Belluno. Non sapevo neppure camminare in spazi aperti e sbattevo la testa contro gli alberi e i lampioni, avevo i polpastrelli che si laceravano al contatto non solo con l’afalto ma anche con la ghiaia delle strade di campagna, non riuscivo ad avvicinare gli altri cani, né tantomeno gli umani ed avevo fegato e apparato digerente compromessi. Tutto perchè, dopo essere stata abbandonata sulle colline feltrine, ero stata raccolta da un tizio che, prima di ridurmi in fin di vita, mi aveva segregata per un paio d’anni in un minuscolo pollaio, dal quale non mi faceva mai uscire e che per nutrirmi mi allungava per lo più pastone e uova di gallina. Oggi ho quasi 15 anni e guardo al mio passato con gratitudine per chi mi ha accolto dopo una giovinezza terribile! Ho vissuto in piena sintonia con la mia famiglia, sono stata curata, ho tenuto sotto controllo le mie allergie alimentari, ho interagito con il mondo e soprattutto mi sono sentita amata in ogni momento e, quindi, ho amato intensamente anch’io. L’ho fatto come lo fanno i lupi, con cui ho moltissime cose in comune, facendo scoprire il piacere della complicità e del rispetto a chi ha vissuto con me. Non ho ancora molto da vivere, ma sono serena perchè so che, quando starò per perdere la mia dignità di cane, i miei familiari -pur col cuore a pezzi- mi faranno avere una “morte dolce”: una opportunità che, purtroppo, a voi umani è ancora negata e che invece per me sarà l’ultimo atto d’amore della mia famiglia.
Giada
aprile 2015
Giada è morta il 10 settembre 2015
Salve amiche, sono Gigio ed é passato ormai un anno e mezzo da quando…
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Salve amiche, é passato un anno e mezzo da quando sono partito dal mio box che dividevo con Lilli verso il mondo fuori. Avevo paura ed ero tutto tremante ma ora posso dire di stare bene. I miei coinquilini umani hanno avuto pazienza e piano piano con le coccole e un pò di fermezza mi hanno fatto tirare fuori il mio carattere affettuoso e curioso da setter. Ho imparato a giocare e a sorridere. Corro e gioco con i miei amici canini. Sono anche un cane-fotomodello! Vado a fare lunghe passeggiate in mezzo ai boschi e in montagna in cui mi perdo in un dedalo di tracce e odori: che felicità. Sono un buon camminatore ma anche un bel dormiglione. Amo la mia nuova vita! La mangio affamato come quando scorgo qualcosa da mangiare! Sono rispettoso e obbediente e i miei coinquilini dicono che la casa senza di me é tanto vuota. Care amiche, vi saluto! Vi do la zampa!
Ciao Till alias Gigio
Questo quello che Till vorrebbe dirvi…Ciao.
Claudio
marzo 2014
Sono un cane di ormai due anni e da cucciolo mi avevate chiamato Jack…
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Salve, sono un cane di ormai due anni ma ho lasciato il vostro canile quando ero cucciolo per andare con la mia nuova famiglia! Adesso vivo a Moena in una grande casa con giardino insieme ai miei padroni, Luciano e Giovanna. Con loro vado in molti posti di montagna, sia in estate che in inverno. Che cosa strana la prima volta che ho visto la neve!!! Ora invece mi diverto a tuffarmici! In questi giorni sono in baita e vi mando alcune mie foto.
A presto.Jack
luglio 2013
Buongiorno! Charly è arrivato bene in Germania e si comporta da cane modello…
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Buongiorno! Charly è arrivato bene in Germania e si comporta da cane modello. Siamo felicissimi di averlo di nuovo con noi. Ancora tante grazie a voi tutti.
Cordiali saluti. Patrizia R.
marzo 2014
Siamo Farra e Tom e fortunatamente abbiamo trovato una bella famiglia…
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Fortunatamente, noi abbiamo trovato una bella famiglia! Grazie a tutti i volontari per tutto quello che avete fatto per noi e che state ancora facendo per gli altri nostri amici che hanno ancora bisogno.
giugno 2013
Carissime tate dell’Apaca, eccomi qui, sono Rex, nella mia nuova casa dentro la..
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Carissime tate dell’apaca, eccomi qui nella mia nuova casa dentro la mia cuccia rossa che mi piace tanto. Voglio dirvi che sto bene, mi sono ambientato subito, sono buono, ubbidiente e mi faccio voler bene da tutti. Anche il “capobranco” ha detto che sono proprio un bravo cane e se lo dice lui vuol dire che e’ vero. Pensate che perfino Leo, il felino di casa, accetta la mia presenza senza fare troppe storie. Saluto tutti voi e tutti i miei compagni che sono ancora in rifugio con l’augurio che possano trovare anche loro una famiglia come la mia. Una leccatina particolare la mando a Thelma che mi ha fatto compagnia in questi mesi, spero non si senta troppo sola ora che io sono andato via. Vi ringrazio per tutto quello che avete fatto per me , per il bene che mi avete voluto e specialmente per avermi proposto alla mia mamma che mi adora e a cui voglio gia’ un gran bene. La mamma ha detto che piu’ avanti mi portera’ a trovarvi perche’ anche se ora ho una casa e una famiglia restero’ sempre anche un po’ vostro.
Ciao a presto Rex…CHE SCRIVE: …che scrive
Salve. Sono Teresa e, come vedete, me la sto passando bene. Qui tutti vogliono….
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In canile io ci sono finito a undici anni: anziano e malato;la mia famiglia ha deciso che non valeva la pena di spendere soldi per curare un vecchio cane e mi ha lasciato lì. E quando entri in canile c’è una cosa che impari subito: le felici adozioni NON sono per molti e di sicuro NON sono per tutti. Le felici adozioni sono per quelli che riescono a suscitare l’emozione giusta negli occhi di chi li guarda: tenerezza, compassione, simpatia, amore a prima vista perché gli occhi parlano davvero e ciò che dicono, nel bene come nel male, è sempre vero. Ma la tenerezza è per i cuccioli, la compassione per i compagni dal passato davvero penoso, la simpatia per quelli esuberanti e giocherelloni, l’amore a prima vista per gli esemplari a cui la natura o la razza hanno donato la bellezza.…per quelli come me ormai non c’è niente di tutto questo, per quelli come me c’è solo l’indifferenza di qualche sguardo fugace e distratto che se si posa su di me solo è solo per spostarsi immediatamente oltre la mia gabbia Quelli come me non vengono mai richiesti nè mai scelti… Chi finisce in canile alla mia età di solito non ne esce più: è un dato di fatto e un destino a cui, ormai, mi ero rassegnato. Poi un giorno tutto è cambiato: il giorno in cui è arrivata “lei”. Lei che tra i tanti occhi ha guardato proprio i miei, lei che non ha visto solo il mio musetto imbiancato e il mio pelo in disordine, lei che ha chiesto notizie sulla mia storia prima che sulla mia età. E dentro i suoi occhi ho visto tenerezza, compassione, simpatia, amore… e una promessa meravigliosa che si chiama famiglia. Sono stati i primi occhi che hanno voluto vedermi davvero, gli unici che, da quando sono qui, mi hanno detto “ vieni, andiamo a casa”. So che sarò felice, so che sarà PER SEMPRE…me l’hanno promesso i “suoi” occhi… Io sono Rex, e oggi è il 29 settembre 2013: il primo giorno della mia nuova vita.
settembre 2013
Ciao amici dell’Apaca. Il 29 settembre ho festeggiato il mio secondo anno in famiglia… Ora ho 13 anni ma mi sento ancora un ragazzino. CIAO!!!
ottobre 2015
Più imparo a conoscere l’uomo, più imparo a stimare il cane (Alphonse Toussenel – naturalista francese)