Chicco è un cucciolo di meticcio, simpatico e furbo, che una persona anziana si è vista costretta a lasciare in rifugio per l’impossibilità di seguirlo adeguatamente. Una resa certamente, ma anche un gesto di responsabilità da parte dell’ottantenne, che ha sempre vissuto con cani ma che si è resa presto conto di non essere in grado di gestire l’esuberanza e la vivacità di un cucciolo.
L’errore è ovviamente a monte e sta nella decisione della nipote di regalare un cucciolo alla nonna, addolorata per la perdita del suo ultimo cane: un errore che non riguarda solo la sopravvalutazione delle energie di una persona anziana, ma – cosa molto più grave – anche il trascurare completamente le esigenze etologiche di un giovane cane, al quale si è sostanzialmente chiesto di reprimere la propria voglia di vivere, accettando i ritmi rallentati e la monotonia della convivenza con un umano in età avanzata e con il rischio – concreto – di finire in canile alla sua dipartita. Sembra assurdo, ma in un mondo poco avvezzo a “pensare” è ben lontana dall’essere acquisita la consapevolezza che, quando l’uomo invecchia, l’unico cane da avere a fianco è un cane anziano, col quale condividere un tempo lento, ma straordinariamente ricco di emozioni e di reciproca comprensione.
Rivolgendosi ad Apaca, l’anziana signora ha dato così a Chicco una seconda opportunità.
Dopo aver trascorso un paio di settimane in rifugio – giusto il tempo di interagire con tanti cani e persone diverse, giocando e sperimentando relazioni nuove – e dopo una serie di incontri con aspiranti adottanti, Chicco ha potuto andarsene felice con la famiglia di Andrea: vivrà in una bella casa, dove c’è già una pincher dall’aria educata e amichevole, ma soprattutto trascorrerà il suo tempo con una famiglia giovanile, che ha incluso Chicco in un progetto di vita attiva e piena di stimoli interessanti: il luogo giusto per ogni cucciolo, a cui nessun umano – neppure se mosso da buon cuore – ha diritto di spegnere l’entusiasmo di vivere.