Animali in città: pessimo giudizio di Legambiente per Belluno

Animali in città: pessimo giudizio di Legambiente per Belluno

E’ uscito in questi giorni il Rapporto nazionale Animali in Città di Legambiente, giunto alla sua V^ edizione. Raccoglie una notevole quantità di dati, assunti presso 91 amministrazioni comunali capoluogo di provincia, compresa quella di Belluno.

Vista la crescente sensibilità che circonda i tantissimi animali d’affezione presenti nelle nostre case, sembrerebbe logico attendersi che la maggior parte dei Comuni sia in condizioni di dare buone se non ottime risposte alle esigenze dei cittadini e dei loro amici. E, invece, secondo Legambiente “ancor oggi, tra le Amministrazioni comunali raggiungono una performance sufficiente, ossia almeno 30 punti su 100, 35 città vale a dire il 38% del campione: di queste città soltanto 8 ottengono una performance buona, ossia almeno 40 punti su 100, (Verona, Ferrara, Cremona, Monza, Bologna,Lecco, Perugia, Parma), mentre solo 2 (Terni, Modena) superano i 50 punti su 100, raggiungendo quindi una performance ottima.”

Legambiente.Tabella1E Belluno? Ottiene solo 9 punti ed è, quindi, ben lontana dalla sufficienza ed anzi è inserita tra le amministrazioni che fanno registrare una performance pessima, che è il giudizio peggiore nella graduatoria di otto valutazioni (da eccellente a pessima, passando per sufficiente e scarsa) previste dal Rapporto. Un giudizio, dunque, senza appello, pronunciato dopo aver analizzato 33 indici distribuiti in quattro macroaree tematiche, di cui la prima riguarda l’insieme delle regole (regolamenti e ordinanze) vigenti nel comune, la seconda il rapporto articolato tra il numero dei cittadini e quello dei cani e dei gatti assistiti, mentre la terza misura l’adeguatezza dei servizi messi a disposizione dal comune e, infine, la quarta i controlli effettivi per applicare le leggi a protezione e tutela degli animali.

Legambiente2“Se escludiamo Rovigo che non ha neanche fornito i dati, siamo il peggior capoluogo di provincia del Veneto – dicono all’APACA, l’Associazione animalista che gestisce l’unico canile-rifugio della provincia – ed è una condizione che va cambiata in tempi brevi. Noi stiamo cercando di farlo capire al comune, tant’è che, insieme ad altre associazioni, ormai da alcuni mesi abbiamo presentato all’amministrazione una proposta di regolamento che è in grado di gestire al meglio le esigenze dei cittadini e quelle degli animali di questa città. Sappiamo di poter contare molto sulla sensibilità della vicesindaco Olivotto, ma purtroppo non si assumono decisioni e il trend negativo misurato da Legambiente lo misura impietosamente.”

Servirebbe, dunque, uno slancio dell’amministrazione Massaro verso un modello di convivenza tra cittadini ed animali che in molte aree del paese è da tempo una realtà. “Nella nostra proposta ci sono davvero tante innovazioni positive – fanno notare in APACA – ed il numero crescente di animali d’affezione che vive con i nostri concittadini meriterebbe un’attenzione maggiore da parte del consiglio comunale. C’è davvero bisogno di un cambio di passo e se prima del prossimo rapporto di Legambiente avessimo almeno sistemato le regole, forse potremmo uscire dal gruppo dei peggiori.”