A luglio il comune di Belluno ha diffuso il Documento Preliminare al nuovo Piano di Assetto Territoriale. Apaca ha subito notato che non sono minimamente considerati né la presenza, nè il ruolo degli animali domestici all’interno della comunità: eppure si tratta di una presenza molto consistente che incide in maniera significativa sulla qualità della vita e sul benessere socio esistenziale dei cittadini.
Per questi animali e per i loro proprietari, Apaca ritiene che il P.A.T dovrebbe prevedere impegni e progetti sia sul piano istituzionale ed economico, sia sul fronte della salute animale e dei servizi veterinari, proseguendo quella pet-friendly policy che nel 2017 aveva portato all’approvazione da parte del Consiglio comunale di un avanzato “Regolamento per il benessere degli animali”.
Ma cosa propone l’associazione in concreto?
“Proponiamo all’Amministrazione – dice Paola Lotto, presidente di Apaca – che il P.A.T. riservi al pet friendly un capitolo specifico, nel quale siano inseriti obiettivi importanti non solo per chi ha a cuore gli animali domestici, ma per l’intera comunità cittadina”.
Sul piano istituzionale, Apaca chiede che sia previsto un assessorato dedicato agli animali, affiancato da un nucleo di polizia veterinaria all’interno della polizia municipale e da uno sportello informativo – anche solo online – a disposizione della cittadinanza per tutti gli aspetti legati alla convivenza con gli animali.
L’Associazione invita, poi, il comune di Belluno a prevedere e successivamente a realizzare aree di sgambamento e spazi riservati ai cani da affidare in gestione a comitati di quartiere, nonché ad individuare un’ “Area di accoglienza e di ricovero della popolazione canina e di altri animali domestici” da utilizzare in caso di calamità ed emergenze, dando in questo modo attuazione al decreto legislativo 2 gennaio 2018, n.1 che, dopo i drammi vissuti con il terremoto dell’Italia centrale, ha assegnato alla protezione civile l’azione di soccorso e l’assistenza degli animali colpiti da calamità naturali, con termini e modalità del tutto analoghi a quanto già previsto per le popolazioni umane.
Ma la proposta forse più significativa e sicuramente più urgente è quella che riguarda il canile-sanitario e la veterinaria pubblica. “E’ assolutamente indispensabile che Belluno si doti di un canile sanitario degno di questo nome e di un gattile – dice Paola Lotto – che non è mai esistito nonostante le centinaia di gatti liberi presenti in provincia, la cui gestione è di fatto scaricata sulle associazioni e sui tutors delle colonie feline. Il rischio concreto è quello di veder sopprimere la struttura (oggi fatiscente) di via Cappellari e disporre il trasferimento del servizio all’Ulss di Treviso: è un’ipotesi tutt’altro che remota, che avrebbe però pesanti ripercussioni sul fronte della sicurezza veterinaria, dei servizi alla popolazione e del supporto ai sindaci nella gestione delle problematiche legate alla presenza di animali sul territorio”.
La previsione di una nuova struttura che ospiti il canile-sanitario ed il gattile è una scelta davvero strategica e la sola in grado di affrontare i problemi di sanità pubblica, di protezione e cura degli animali vaganti, ma anche quelli – ben più numerosi – degli animali di proprietà di persone sole o anziane e di cani e gatti vittime di accumuli patologici.
L’ultima proposta avanzata da Apaca riguarda la veterinaria pubblica.
“Canile sanitario e gattile andrebbero costruiti in sinergia con l’Ulss n.1 Dolomiti e con la regione Veneto – dice la presidente di Apaca – e al loro interno dovrebbe essere previsto anche un centro servizi di veterinaria pubblica, che potesse occuparsi, ad esempio, delle sterilizzazioni, delle vaccinazioni o dell’eutanasia degli animali di proprietà di cittadini indigenti o in difficoltà, i quali, impossibilitati ad accedere alle prestazioni in libera professione, non di rado mettono a pregiudizio il diritto alla salute degli animali domestici con cui spessissimo però vivono, cercando attraverso la compagnia di cani e gatti di mitigare il proprio disagio.”
Nei prossimi mesi si attende la risposta del Comune. Apaca, comunque, ha inviato le proposte non solo al sindaco Massaro e all’assessore Frison, ma anche a tutta la giunta e ai gruppi consiliari, confidando sul sostegno di tutte le forze presenti in consiglio.