Sui provvedimenti emessi da molti sindaci bellunesi, il tavolo di coordinamento tra le associazioni animaliste ha diffuso un comunicato stampa in cui plaude alle iniziative dei “primi cittadini”, ma indica anche quale deve essere l’unica e sola strada da percorrere.
“Vietare i fuochi e i botti -anche se sulla spinta dell’allerta siccità lanciata dalla Regione- è stata un’ottima iniziativa dei sindaci, che ha avvicinato la nostra provincia alle aree più civili del paese.”
E’ questo il giudizio che esprimono LAV, SIAMO TUTTI ANIMALI, OIPA e APACA sui provvedimenti che molti sindaci, tra cui quello del capoluogo, hanno assunto a ridosso del capodanno.
“Nelle motivazioni delle ordinanze abbiamo ritrovato alcuni dei contenuti che avevamo espresso nella lettera presentata in estate a tutti i Comuni -dicono le associazioni- e va quindi registrato con favore il fatto che anche gli amministratori bellunesi cominciano a preoccuparsi che fauna selvatica, animali domestici, ma anche tanti pensionati e bambini siano rispettati nel diritto a non avere paura.”
I divieti dei sindaci -arrivati spesso a ridosso del fine d’anno- non potevano certo sortire l’effetto di azzerare fuochi e botti in 48 ore, ma comunque un po’ dappertutto si è registrata una diminuzione di scoppi ed esplosioni.
“E’ la strada giusta – ribadiscono LAV, SIAMO TUTTI ANIMALI, OIPA e APACA- e i sindaci dovrebbero confermare i loro provvedimenti già all’inizio dell’autunno, dichiarando anche la determinazione a perseguire i trasgressori. E non si preoccupino di dover garantire una sorveglianza capillare: ci penseranno le cittadine e i cittadini a convincere o a segnalare i più incivili. E’ questione di tempo, ma, visto che si possono fare spettacoli pirotecnici con i giochi di luce praticamente senza rumori, siamo sicuri che la gente imparerà a festeggiare eventi e patroni in maniera civile e rispettosa. E noi ci rendiamo disponibili per gli incontri che i sindaci volessero organizzare con i bambini e le famiglie per informarli e sensibilizzarli su questi temi.”
E la vera cartina al tornasole saranno proprio le prossime sagre e feste paesane di primavera/estate: l’appello che le associazioni lanciano agli organizzatori è di cogliere l’occasione per offrire alla popolazione spettacoli alternativi, sapendo, tra l’altro, di dover rispettare ordinanze che, salvo revoca, valgono tutto l’anno.