Una decina di giorni fa il Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Bari ha rilevato la positività al tampone per SARS CoV-2 in un cane di proprietà. Il barboncino, una femmina di un anno e mezzo, che non ha sintomi e continua a vivere in casa – precisa l’ANMVI – è stato contagiato dai proprietari, quattro persone con sintomi Covid-19.
Quasi in contemporanea ha ripreso a circolare sui social il presunto parere della virologa Ilaria Capua che avrebbe ventilato la possibilità che cani e gatti possano essere affetti da Covid e che siano in grado di trasmetterlo agli umani. Si è ripetuto, in sostanza, quanto già accaduto a marzo ed aprile scorsi, quando alla Capua erano stati attribuiti analoghi riferimenti agli animali come soggetti capaci di infettarsi e di infettare: anche allora, la falsità della notizia era stata scoperta e denunciata nel giro di poche ore.
In realtà – precisa sempre l’Associazione Nazionale dei Medici Veterinari – il cane si è rivelata la specie animale che più di tutte resiste al SARS Cov-2 senza sviluppare la malattia Covid-19. Nella scala delle suscettibilità al virus, a cura dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Animale (OIE), quella del cane si colloca al gradino più basso e non porta allo sviluppo di segni clinici se non in rari casi. Inoltre, il cane non trasmette il virus SARS CoV-2 all’uomo.
E’ vero semmai il contrario: persone positive al SARS CoV-2 possono contagiare il loro cane. Per questo l’Istituto Superiore di Sanità – fin dall’inizio della pandemia- ha raccomandato di trattare gli animali da compagnia come gli altri familiari: evitando di entrare in contatto stretto con loro.
Nel mondo – puntualizza l’ANMVI- le positività al SARS CoV-2 riscontrate nei cani sono pochissime e tutte causate dal contagio umano. Nessun cane risulta certificato morto per Covid-19, nemmeno il primo cane infettato al mondo: infatti, l’anziano Pomerania di Hong Kong secondo le autorità sanitarie locali è deceduto per altre cause. L’ultimo caso segnalato in un cane si è verificato in Canada a fine ottobre: anche in questo caso il cane è stato contagiato da proprietari positivi, esattamente come era successo quest’estate in Giappone, dove il cane si è negativizzato ed è rientrato nel suo nucleo familiare dopo il periodo di osservazione veterinaria.
Cose che è meglio sapere e, per quanto ci è possibile, diffondere, smentendo quelle fake news sul ruolo dei cani nella trasmissione del virus che sono in grado di provocare un aumento delle azioni violente su esseri del tutto incolpevoli.