Cani e disagio sociale: accordo esemplare in comune di Belluno

Cani e disagio sociale: accordo esemplare in comune di Belluno

Un paio di mesi fa è stato effettuato un intervento del servizio di assistenza sociale del comune capoluogo a favore di una persona anziana che si trovava in condizioni di disagio e deteneva nella propria abitazione cinque cani, tutti regolarmente iscritti nell’Anagrafe canina e in buone condizioni di salute, ma pressochè inavvicinabili in quanto abituati a relazionarsi solo con l’anziano padrone.

Per motivi igienico sanitari e in considerazione del fatto che si trattava di animali con problemi comportamentali ed atteggiamenti di aggressività nei confronti anche dei famigliari dell’anziano, i cinque cani sono stati accalappiati e portati al canile-sanitario dell’USL n.1 Dolomiti.

La famiglia ha contattato l’Associazione APACA chiedendo al rifugio la disponibilità ad occuparsi degli animali. APACA la disponibilità l’ha data ma l’ha subordinata alla realizzazione di un percorso di riabilitazione al termine del quali ci fosse per i cani la speranza di un’adozione.

A tutela di tutti – innazitutto dei cani, ma anche della famiglia dell’anziano, di APACA e del canile-sanitario – è stato chiesto l’intervento del Sindaco che, in base al nuovo regolamento sul benessere degli animali in vigore da un paio di mesi, ha il dovere di promuovere massimamente le garanzie giuridiche attribuite agli animali dalle leggi dello Stato.

E’ così che tutti i soggetti coinvolti si sono ritrovati davanti al Sindaco di Belluno e hanno messo a punto un accordo che prevede il trasferimento dei cani dal canile-sanitario al canile-rifugio di APACA, dove è iniziato qualche giorno fa il programma di recupero da parte della dott.ssa Claudia Marcolongo, veterinario comportamentalista e della dott.ssa Elena Zanardo, istruttore cinofilo, finalizzato a rendere gli animali adottabili. Tutti gli oneri economici saranno – com’è giusto che sia – a carico dell’anziano e della sua famiglia, che ai cani sono davvero affezionati ma di cui non potevano più occuparsi.

“E’ un modo di procedere esemplare – dice Walter Capraro, che ha seguito la vicenda per conto di APACA – perchè, davanti a una situazione di disagio e difficoltà, tutti hanno fatto finalmente la loro parte senza defilarsi: il sindaco e i servizi sociali hanno capito il forte legame che univa l’uomo ai propri cani e si sono occupati anche degli animali; l’USL ha azzerato una situazione di potenziale pericolo; la famiglia e l’anziano stesso hanno dimostrato correttezza nell’assumersi una responsabilità che la legge a loro attribuisce, mentre noi di APACA cercheremo in ogni modo di rendere adottabili dei cani altrimenti destinati ad essere permanentemente rinchiusi in canile. Credo che questa sarà la procedura che, d’ora in avanti, il Comune di Belluno – ma noi lo chiederemo anche a tutti gli altri sindaci – applicherà nell’affrontare situazioni di questo tipo, che non sono affatto rare anche nel bellunese, dove l’accumulo patologico di animali è purtroppo una realtà.”