Con l’inizio della bella stagione le zecche abbandonano lo stato di letargo invernale e si avviano alla ricerca di un ospite da parassitare. Da aprile ad ottobre, è quindi più frequente cadere vittima del cosiddetto “morso da zecca”, che di per sé non è pericoloso per l’uomo, ma al quale sono collegati rischi sanitari anche gravi legati alla possibilità di contrarre infezioni trasmesse da questi animali, che fungono da vettori.
Per quanto riguarda la nostra provincia, lo stato di attenzione deve essere particolarmente alto, visto che, a livello nazionale, dal 2000 al 2017 più del 40% terzi dei casi di encefalite (Tbe) veicolata da zecche sono stati diagnosticati proprio nel bellunese (220 casi, di cui 123 negli ultimi 10 anni), dove, tra l’altro, nel 1994 l’encefalite è stata identificata per la prima volta in Italia: da anni è in commercio una vaccinazione, disponibile per adulti e per bambini, somministrata gratuitamente solo alle categorie a rischio di esposizione e non anche alla popolazione che vive nelle zone endemiche, come appunto il bellunese, dove è presente e diffusa è anche la malattia di Lyme, con oltre 1.800 casi registrati ufficilmente fino ad oggi (di cui 661 negli ultimi 10 anni).
E i dati sono in continua crescita: nei primi sei mesi dell’anno sono stati ben 14 i casi di encefalite (12 casi complessivi nel 2017) e 15 quelli di malattia di Lyme (16 nel corso del 2017) registrati in provincia. Un provvedimento del consiglio regionale del Veneto del 3 luglio scorso ha reso gratuita la vaccinazione TBE per i residenti nelle zone a rischio (costo di 141,00 euro per un ciclo da ripetere ogni tre anni), ma l’esecuzione è al momento sospesa (e sembra che lo resterà per parecchio tempo!) in attesa di reperire i 3 milioni di euro necessari.
Chi ha cani e gatti con le zecche entra in contatto spessissimo, dato che questi parassiti esterni si trovano ormai non solo nei boschi e nei prati, ma pure nei viali cittadini e nei giardini di casa e, da qualche lustro, anche in quota, oltre i 1500-1600 metri: un fatto questo relativamente recente ed imputabile all’aumento delle temperature connesso ai cambiamenti climatici, che hanno anche prolungato il periodo di attività delle zecche ben oltre i mesi autunnali.
Un bel video realizzato dagli esperti dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie e dell’Ospedale di Feltre spiega perfettamente quali sono le specie di zecche presenti in Italia; quali malattie possono trasmettere e come riconoscerle; come comportarci per prevenire i morsi da zecche; e, infine,come comportarci nel caso trovassimo zecche attaccate al corpo. Insomma, tutto quanto può servire per essere preparati ad affrontare un problema che può colpire noi e il nostro cane.
Nella Guida dedicata a “Il cane e le zecche” ci sono, poi, le informazioni essenziali sulle malattie trasmesse da questi artropodi, malattie che, nell’ambito delle patologie da vettore, sono seconde solamente al gruppo di quelle trasmesse dalle zanzare come rilevanza epidemiologica. La Guida ospita anche un opuscolo informativo dell’IZSV.