La coabitazione avrebbe influenzato la comunicazione tra il cane e l’uomo, tanto da rendere le due specie capaci di capirsi al volo.
Ad affermarlo è uno studio dell’University of Salford (Regno Unito), che tuttavia riconosce come finora ci sia preoccupati soprattutto della capacità del cane di comprendere i gesti dell’uomo, mentre è arrivato il momento di decodificare i gesti che i cani rivolgono ai loro proprietari durante le normali attività quotidiane, affinchè anche gli uomini non abbiano più alibi per capirli e comprenderli.
I cani, tra l’altro, passano gran parte del tempo in comunicazioni interspecifiche, diversamente, ad esempio, dagli umani, la cui attività comunicativa è di quasi esclusivamente di carattere intraspecifico, ossia tra membri della stessa specie. Nell’alfabeto canino ci sono, quindi, tantissimi gesti – rotolarsi a terra mostrando la pancia, nascondere la testa sotto qualcuno o qualcosa, sollevare una zampa a mezz’aria da seduti o spingere il naso contro qualcosa o qualcuno – che tuttavia possono avere significati differenti, mentre per ottenere una risposta – alla richiesta di cibo, di un giocattolo, di coccole o, ancora, di aprire la porta – il cane può usare anche gesti differenti, influenzati anche dalla convivenza con una o più persone. Proprio la convivenza con più persone porta il cane ad aumentare il proprio repertorio di gesti, dato che ha maggiori e differenti possibilità di imparare.
I ricercatori di Salford hanno così scoperto che, quando ad esempio l’intenzione è quella di ricevere una carezza, i cani possono addirittura compiere 14 gesti diversi: non solo rotolarsi, ma anche dare dei morsetti, alzarsi sulle zampe posteriori, dare una leccatina a una persona o a una cosa, preme il naso contro la mano, sporgere la testa in avanti o inclinarla e molto altro ancora.
Sarebbe davvero auspicabile che l’uomo premiasse tanto sforzo comunicativo con l’impegno a informarsi di più sul linguaggio del proprio cane e sul modo migliore di rispondergli educatamente!