Cinque giorni fa il Presidente della Repubblica ha firmato la legge sul distacco di Sappada (Sapade o Ploden, in friulano) dal Veneto ed il suo ritorno in Friuli, da cui è stata separata nel 1852.
E’ il primo caso di passaggio di un comune da una regione a statuto ordinario ad una a statuto speciale ed è il coronamento della battaglia della maggioranza della comunità sappadina, che il referendum di due anni fa ha misurato nel 95% di coloro che sono andati al voto.
In questi 23 anni di vita del rifugio, anche da Sappada sono arrivati ad APACA appelli di aiuto per cani a cui nessuno poteva più badare e qualche socio ci ha sostenuto e ci sostiene anche da quello che ora è un comune confinante. Certamente ci auguriamo che i soci sappadini non smettano di sostenerci anche nei prossimi anni e per quanto riguarda l’ente locale la decisione, secondo noi, non poteva che essere una: non cancellarlo dalla lista dei comuni che possiamo aiutare, perchè per gli animali – la cui tutela è l’unica finalità di Apaca – i “confini” stabiliti dagli uomini non hanno il minimo senso.
E, invece, da quella lista Sappada la dobbiamo proprio cancellare, perchè, seguendo quanto disposto dalla normativa regionale sul registro delle persone giuridiche di diritto privato – in cui APACA è iscritta – l’ associazione deve esaurire le proprie finalità statutarie nell’ambito della Regione del Veneto e Sappada a quel territorio non appartiene più.
E allora, a malincuore, “ci salùdi Sapade”, addio Sappada!