Cinque cani “recuperati”: ora sono (quasi) adottabili

Cinque cani “recuperati”: ora sono (quasi) adottabili

Era maggio dell’anno scorso quando il servizio di assistenza sociale di Belluno è intervenuto a sostegno di una persona anziana che si trovava in condizioni di disagio e deteneva nella propria abitazione cinque cani, tutti regolarmente iscritti nell’Anagrafe canina e in buone condizioni di salute, ma pressochè inavvicinabili in quanto abituati a relazionarsi solo con l’anziano padrone.

Tutti gli animali presentavano problemi comportamentali e manifestavano aggressività anche nei confronti dei famigliari dell’anziano, tant’è che furono accalappiati e portati al canile sanitario dell’ULSS n.1 Dolomiti.

Si trattava, ovviamente, di un provvedimento d’urgenza e a tempo, che, tra l’altro, non poteva assicurare alcun futuro ai cani. La famiglia, che desiderava invece trovare una soluzione positiva anche per gli animali, si è quindi rivolta ad Apaca e il 28 giugno tutti i soggetti coinvolti (ULSS, famiglia e Associazione) si sono ritrovati davanti al sindaco di Belluno per sottoscrivere un accordo che prevedeva il trasferimento dei cani dal canile-sanitario al canile-rifugio di APACA e l’avvio di un programma di recupero finalizzato a rendere gli animali adottabili.

Dopo otto mesi di lavoro da parte della dott.ssa Claudia Marcolongo, veterinario comportamentalista, della dott.ssa Elena Zanardo, educatore cinofilo e di un gruppo di volontari del rifugio, nei cani sono pressochè spariti i comportamenti fobici, l’abbaio insistente e immotivato, l’aggressività e la diffidenza verso le persone. Oggi, tutti i cani si fanno avvicinare, manipolare, mettere il collare ed escono anche in passeggiata e manca davvero poco perchè siano adottabili al pari degli altri animali del rifugio.

“Quello siglato l’anno scorso è stato un accordo esemplare – dicono in APACA – in cui tutti hanno fatto la loro parte, compresa la famiglia dell’anziano, che oggi è più serena e veramente felice dei risultati raggiunti con animali ai quali ha sempre voluto bene. Dopo otto mesi di lavoro, i cani non sono più aggressivi ed inavvicinabili e, quindi, è venuto il momento di liberare il vecchio proprietario e la sua famiglia dall’obbligo del loro mantenimento. Proseguiremo con le nostre risorse il percorso di recupero e ci accolleremo ovviamente anche tutti gli oneri legati alla permanenza dei cani in rifugio. E questo finchè qualche amante dei cani vorrà adottarli.”