Uno dei pregi del rifugio è di essere pressochè immerso nel verde: una prerogativa che permette ai cani di godere di un’ombreggiatura costante durante l’estate.
Ma l’albero cresce e se non viene periodicamente curato cresce troppo, fino a diventare pericoloso per i cani, per le persone che frequentano il rifugio e anche per le strutture. Bisogna, quindi, consolidarlo con un un intervento di carattere straordinario, che permette di riportare l’albero in condizione di sicurezza, rispettando, tra l’altro, un dettato legislativo che impone al proprietario di un’area aperta al pubblico di garantire l’incolumità delle persone e delle cose.
Si tratta, comunque, di interventi specialistici e piuttosto costosi, che, se riferiti a una trentina di alberi d’alto fusto e a oltre 100 metri di siepe di carpino, finiscono col richiedere qualche migliaio di euro per essere realizzati.
Ed è proprio di questa entità il risparmio che APACA si è, invece, assicurata con le due giornate che un gruppo di “amici” ha regalato all’associazione. La maggior parte di loro presta volontariato nella Protezione Civile ed è quindi esperta anche in interventi di abbattimento e consolidamento di alberi: e sabato e domenica scorsi questo gruppo di “amici” ha dato davvero prova di maestria e professionalità, mettendo in sicurezza tutte le alberature del rifugio.
Un grazie davvero sentito va, quindi, a: Edy Loat, Eros Canton, Stefano Tonet, Rosario Sponga, Renato Brancher, Daniele Mezzacasa, Gianlugi e Anna Viezzer, Caterina Secco, Walter Triches, Italo Pislor, Germano Appamea e Stefano Fiabane.