E’ da qualche tempo ormai che alberghi, campeggi e ristoratori di Cortina (così come quelli di Alleghe e di Arabba) hanno deciso di prestare attenzione agli ospiti con animali al seguito ed i servizi sono ben posizionati nei siti internet dedicati alle vacanze pet-friendly. Ci sono esercenti che si limitano ad ammetterne l’ingresso e chi offre una ciotola con l’acqua e qualche croccantino: ma c’è anche un hotel di lusso che ai cani e gatti fa trovare in camera una cuccetta per riposare, un tappetino, una ciotola d’acqua, delle crocchette e una pallina per giocare. E poi un pacchettino regalo quando lasciano l’hotel, con dentro shampoo secco, dentifricio e tre tipi di crocchette: il tutto con il marchio dell’hotel ben in evidenza.
Non stupisce, quindi, che l’amministrazione comunale abbia deciso di far diventare Cortina un comune pet friendly, ossia amico degli animali: da pochi giorni, infatti, si è aperto un percorso di collaborazione con Legambiente che per tre anni proporrà iniziative a residenti e turisti con animali da compagnia.
Di fatto Cortina – dove, è bene ricordarlo, da anni il sindaco emette un’ordinanza per vietare i botti e fuochi d’artificio – è il primo comune bellunese ad assumere una decisione che, peraltro, altre realtà italiane hanno preso da parecchi anni. La decisione di Cortina sembrerebbe soprattutto un doveroso – e legittimo – adattamento della città alle nuove esigenze di un turismo che non va deluso nelle aspettative.
A confermare questa impressione c’è il fatto che a Cortina ci risultano ancora in vigore un vecchio regolamento comunale del 1963, aggiornato nel 2000 e tre articoli (il 24, il 35 e il 36) che il regolamento di polizia urbana del 2004 dedica agli animali: due documenti che sembrano davvero inadeguati per una città pet friendly. Ecco perchè ci siamo permessi di invitare l’amministrazione comunale di Cortina a mettereall’ordine del giorno l’approvazione di un nuovo Regolamento sul benessere animale, ispirato magari a quello che l’anno scorso è stato accolto ed approvato dal consiglio comunale di Belluno e che raccoglie le norme di tutela più corrette ed attuali.
E’ anche vero, peraltro, che città come Belluno, dove la vocazione turistica è ancora marginale ed è magari vigente un Regolamento davvero all’avanguardia, non sembrano sentire l’esigenza di intraprendere alcun percorso serio ed organico in direzione del pet-friendly. Un vero peccato, perchè le cose migliori si realizzano quando non ci sono pressioni ed urgenze da rispettare e le scelte vengono fatte…perchè ci si crede davvero!