Tra le tante attività sportive che si possono svolgere assieme a un cane esistono quelle che sottolineano maggiormente la spettacolarità delle sue capacità atletiche. Sono i casi, per esempio, del disc dog e della dog dance, dove le evoluzioni di cui sono capaci i cani vengono mostrate agli spettatori e valutate da giudici durante vere e proprie gare agonistiche.
L’aspetto sportivo del disc dog prevede la partecipazione a prove diverse, le più conosciute sono la mini distance – il cane deve afferrare il maggior numero di dischi lanciati in sessanta secondi – e il freestyle – un’esibizione acrobatica fra il conduttore e il suo cane. Le opinioni negative sul disc dog riguardano soprattutto gli atterraggi dopo salti altissimi che i cosiddetti flying dogs compiono per acchiappare il disco in aria, ritenuti dannosi per le articolazioni. Come ha riconosciuto in un’intervista il disc dogger Matteo Gaddoni, rischi e infortuni in questa attività esistono, così come in altri sport cinofili, ed è necessario tenerne conto. L’allenamento deve essere fatto per gradi, controllando lo stato di salute del proprio cane, in particolare l’apparato scheletrico e il sistema cardiorespiratorio. Anche l’ambiente della gara deve essere valutato con attenzione: dalla tipologia del terreno alle caratteristiche del disco il quale, se troppo duro o pesante può rovinare la dentatura, se lanciato con troppa forza può ferire il muso. Gli istruttori di disc dog sono tutti d’accordo sul fatto che il cane debba divertirsi seguendo l’istinto predatorio che lo invita a prendere il disco al volo, grazie a una gestione corretta e mai estrema degli esercizi e a una lettura attenta dei segnali di stress.
Lo stesso vale ovviamente anche per la dog dance, dove cane e conduttore eseguono dei movimenti coreografici ai quali, nelle competizioni, viene assegnato un punteggio. Anche nella dog dance l’aspetto giocoso è molto visibile ma le critiche maggiori provengono dal fatto che l’addestramento cui viene sottoposto il cane sia finalizzato a realizzare soprattutto uno spettacolo per il pubblico. La visione generale la considera una disciplina più leggera rispetto ad altre, ma c’è chi l’accusa paragonandola al circo e sottolineando l’innaturalità di alcuni movimenti.
Nell’ambito di performance di questo tipo si possono annoverare anche quelle dei cani attori che lavorano per il cinema e per la televisione, sia per il carattere “artistico” della recitazione canina sia per il lungo addestramento che la prepara. Come afferma il famoso dog trainer Massimo Perla, dietro ai buffi o eroici quattrozampe che si vedono nei film c’è un grande lavoro di apprendimento e socializzazione che permettono al cane di interpretare il suo ruolo e di adeguarsi alle esigenze del copione e al clima del set. Gli addestratori e gli appassionati, per ognuna di queste attività, sottolineano quanto il cane sia felice di lavorare, di muoversi, correre, saltare e di fare contento l’istruttore, ed è proprio qui che l’intervento umano risulta fondamentale: il cane si getterebbe nel fuoco per il suo padrone e sta quindi all’uomo salvaguardare il suo benessere, conoscere le sue doti e i suoi limiti, saper leggere il suo comportamento e capire quando è ora di fermarsi. Affinché il suo peloso, atleta o meno che sia, continui a essere entusiasta di condividere la vita, e la scena, insieme a lui.