Questa mattina, all’età di 14 anni, è morto Nebbia, meticcio frutto dell’incrocio con un San Bernardo. A stroncare la sua fibra davvero eccezionale è stato un ictus: poche ore e Nebbia se n’è andato, senza soffrire, tra le braccia di Manuela e Martina, che di prima mattina lo avevano trasportato dal veterinario e che sono rimaste con lui fino alla fine.
Tutti quelli che seguono la vita del rifugio hanno conosciuto Nebbia con il nomignolo di “gigante buono”, che si era guadagnato per l’indole affettuosa e paziente in un corpo di taglia gigante.
Arrivato in canile dall’agordino il 13 aprile 2014, Nebbia non ha mai trovato una famiglia disponibile ad accoglierlo: troppo grosso, troppo grande, troppe bave! E così è diventato uno dei cani più coccolati del rifugio: negli ultimi due anni ha trascorso le giornate estive (troppo calde) e le notti invernali (troppo fredde) nei locali della segreteria, la cui temperatura era molto più consona ai suoi problemi cardiaci, curati fin dal suo ingresso in canile con farmaci adeguati piuttosto costosi.
Certamente grazie anche a queste attenzioni, è diventato in assoluto il decano del rifugio e veniva presentato ai visitatori con l’età “umana” che meglio rendeva la sua anzianità: utilizzando una tavola di equiparazione che tiene in considerazione il peso, la taglia e l’aspettativa di vita, Nebbia aveva, infatti, 108 anni, un’età straordinaria per un cane della sua taglia.
Ciao Nebbione, Ti ricorderemo a lungo.