“All’improvviso sul labbro superiore del cane è comparsa una macchia di colore rosso acceso, che il cane, visibilmente infastidito, leccava di continuo. Il veterinario ha fortunatamente escluso che si trattasse di micosi, ma ha comunque prelevato del materiale per l’esame colturale, che richiede però una decina di giorni di attesa…” E’ quanto ci ha raccontato un’amica qualche giorno fa, ma è una situazione che capita spesso a chi ha cani e gatti: compaiono macchie, bolle o irritazioni e la mente va subito alle malattie da fungo, particolarmente contagiose e che si trasmettono anche all’uomo.
Tornando a casa, la nostra amica ha, però, mentalmente ripercorso le ultime ore di attività del cane ed ha realizzato che l’unica cosa che avrebbe potuto provocare quella macchia rossa sul labbro superiore era…il lattice dei fichi caduti a terra dall’albero dopo un temporale. Una diagnosi non proprio usuale, condivisa immediatamente con il veterinario e che, dopo qualche giorno, sarà rafforzata dall’esito negativo della coltura e da una guarigione senza conseguenze.
In realtà, non proprio tutti sanno che il lattice del fico è fortemente irritante e può ustionare la pelle, compresa quella di un cane, che ne venga a contatto accidentalmente addentando il frutto dall’apice. La reazione urticante è dovuta alla furocumarina e ai cristalli di ossalato di calcio contenuti nel lattice, che producono delle macchie lineari e ben definite, di un rosso acceso, spesso accompagnate da una sintomatologia dolorosa.
Oltre a quello del fico anche altri lattici provocano fitodermatiti tossiche: così è, ad esempio, per alcune ranuncolacee, come gli anemoni e i botton d’oro, ma anche per il lattice che fuoriesce dalle margherite, dai tulipani e dai bulbi dei narcisi e dei giacinti. Quasi sempre, la cosa si risolve con l’applicazione di creme lenitive e antinfiammatorie. Bene a sapersi!