Da dove vengono i cani ospitati nel rifugio di APACA? Quali sono le aree della provincia che beneficiano del servizio “pubblico” offerto dall’associazione? Perchè li si abbandona?
APACA è andata a spulciare i registri degli ultimi quindici anni di attività e il risultato è stato il seguente:
- il 57,4% dei cani abbandonati proviene dalla Valbelluna (comune di Belluno: 28,3%)
- il 16,9% è arrivato, invece, dal Feltrino
- l’11,9% dal Cadore e dallo Zoldano
- il 7,5% è giunto dall’Agordino
- il 3,4% dall’Alpago
- e, infine, il 2,9% dal Comelico.
Insomma, non c’è area della provincia che non faccia riferimento al canile-rifugio gestito da APACA per risolvere il problema degli abbandoni e, a volte, dei maltrattamenti: in compenso, non c’è nessun sindaco che si faccia carico di aiutare la struttura a sopravvivere o che accetti i consigli (gratuiti) per migliorare una situazione che ha chiare ripercussioni e indubbi riflessi di natura sociale.
Le ragioni dell’abbandono sono le più svariate. A volte, si tratta di problemi comportamentali – veri o presunti – del cane (troppo aggressivo, abbaia troppo, troppo vivace), ma il più delle volte sono i problemi di salute o personali del proprietario (come, ad esempio, un trasferimento o uno sfratto o una separazione) a causare l’abbandono. Più raramente vengono addotte ragioni di natura economica, mentre in questi ultimi due anni è cresciuta la percentuale di cani che si cerca di lasciare in rifugio perchè l’anziano proprietario non sa badare a se stesso oppure sta per entrare in una casa di riposo.
Sotto la voce “perdita di interesse da parte del proprietario” potrebbero, infine, essere annoverati la mancanza di tempo da dedicare al cane, la presenza di troppi animali in casa, la presunta allergia al pelo del cane e l’arrivo di un bambino. Si tratta, però, di motivazioni spesso legate o a una condotta del tutto irresponsabile (come, ad esempio, le cucciolate che non si è voluto evitare con la sterilizzazione) o a superficialità (come nel caso del cane espulso dalla famiglia a causa di una allergia che non si vuole approfondire) o a mancanza di senso di responsabilità (ci si libera di un cane per evitare di affrontare i problemi di convivenza con un neonato).
Di tutti gli animali “abbandonati” in rifugio, sono quelli di taglia grande o di età superiore agli 8 anni ad avere le maggiori difficoltà ad andarsene, complice una serie infinita di luoghi comuni che spingono il vedovo di 80 anni a cercare un cucciolo o la neo-mamma a volere un cane piccolo che, se morde, almeno fa meno male!