Farmaci veterinari: qualcosa forse si muove

Farmaci veterinari: qualcosa forse si muove

Ricordate che qualche mese fa abbiamo parlato di farmaci veterinari? E di quanto fosse necessario mettere mano all’attuale legislazione in materia per ridurne il costo, che in media è 4-5 volte più alto di quello dei farmaci per uso umano?

Finalmente, a fine gennaio è iniziato l’esame da parte della Commissione Igiene e Sanità di due proposte di legge: quella del sen. De Poli e quella della sen. Amati, entrambe presentate nel 2013. In sostanza, i disegni di legge intervengono a modifica del dlg n.193/2006 e avvicinano la normativa dei farmaci utilizzati nel trattamento veterinario a quelli utilizzati nel trattamento umano, valorizzando, in particolare, il ricorso ai cosiddetti “generici”, detti anche “medicinali equivalenti”, il cui impiego potrebbe far risparmiare sia il sistema sanitario nazionale, sia soprattutto i cittadini.

Sono stati finora ascoltati dalla Commissione alcuni organismi, tra cui: la SIVAL -Società Italiana Veterinari Animali da Laboratorio – affatto entusiasta delle due proposte, in quanto incoraggiare l’utilizzo dei farmaci off label significherebbe, secondo la Società, creare una distorsione del mercato a favore del generico umano, disincentivando gli investimenti nel farmaco veterinario e indebolendo il sistema di controllo della filiera-, la Lega nazionale per la difesa del cane – che giudica i due disegni di legge non di particolare impatto e incisività e sottolinea come il problema più che legislativo sia un problema di mercato e di scorretto funzionamento dello stesso – e, infine, l’Assogenerici, vale a dire l’associazione che raggruppa i produttori di farmaci generici e biosimilari, tra i quali le 7 aziende che producono farmaci generici veterinari – perplessa sia sull’uso in deroga dei medicinali ad uso umano per la cura di patologie animali, sia ovviamente sulla pratica dello sconfezionamento in farmacia dei medicinali veterinari, che LAV e FNOVI hanno ventilato come possibile misura contro le confezioni che contengono quantità di farmaci non allineate alle posologie abitualmente prescritte dai veterinari (o troppo alte o troppo basse, costringendo a gettarne ovvero a comperare più confezioni) .

Sul tema, la Lega Antivivisezione e la Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani hanno posizioni coincidenti anche per quanto riguarda: l’abbassamento del costo dei farmaci veterinari salva vita e per terapie di lunga durata; le confezioni monodose che evitino sprechi e costi inutili; e, appunto, la cessione da parte del farmacista di monoblister di confezioni multi bliter e la possibilità di cedere singole unità posologiche da confezioni aperte.

Staremo a vedere. Noi continuero a seguire l’argomento, perchè è davvero un tema molto sentito da tutti i possessori di animali e anche da canili come il nostro che in medicinali spendono migliaia di euro ogni anno.