“Levo il mio calice in onore di quei cani che non hanno pedigree né parenti illustri, di cui la razza è dubbia e le maniere grezze, io bevo alla salute di questi semplici plebei” è una citazione attribuita al poeta inglese Alfred Tennyson.
Vissuto in epoca vittoriana e legato ai temi del Romanticismo, Tennyson sembra rivolgersi direttamente agli ospiti del nostro rifugio. La maggioranza dei nostri cani infatti è composta di meticci, nati da incroci numerosi e impensabili, di cui è impossibile conoscere con precisione le origini e che hanno dato la vita a creature buffe e bellissime, a mix fantasiosi di musi, orecchie, pelo e code. I meticci presentano una varietà di caratteristiche fisiche e caratteriali sterminata e talvolta persino i membri di una stessa cucciolata non si assomigliano tra loro. Solitamente sono cani di taglia media o medio-piccola, ma esistono ovviamente meticci anche fra le taglie grandi o piccole. I tratti cambiano moltissimo da cane a cane: il muso può essere più o meno lungo, la coda più o meno folta, le orecchie di forme e dimensioni diverse, la corporatura da asciutta e sottile a tarchiata e robusta. Il mantello può essere corto o di media lunghezza e di svariati colori, omogenei oppure differenti sulle varie parti del corpo, a macchie o chiazze irregolari. I meticci poi possiedono caratteri dalle molteplici sfumature i quali, come per ogni cane – che sia di razza o meno – dipendono molto anche dal vissuto, dalle esperienze e dall’educazione dell’animale.
Al rifugio di Apaca lo sappiamo bene, occupandoci quotidianamente di cani socievoli ed entusiasti ma anche di esemplari timidi e paurosi. Rispetto ai cani dotati di pedigree, i meticci sono più forti e longevi e ciò è dovuto proprio al fatto che discendono da innumerevoli altri ibridi la cui genetica ha avuto un grande rimescolamento. Sono cani tendenzialmente più resistenti alle malattie e molto intelligenti: tanti cani da lavoro o “atleti” di agility dog sono scelti fra i meticci. Insomma, sono cani pieni di risorse, alla mano, anzi “alla zampa”, affettuosi e svegli.
Perché, allora, non dar loro una possibilità, dal momento che sono stati celebrati persino da uno dei più illustri poeti della letteratura inglese? I nostri meticci non aspettano altro che poter sorprendere con le loro qualità speciali una famiglia che li voglia con sé così come sono, “semplici plebei” semplicemente unici.