Torniamo a parlare di intellettuali e cani, un connubio che piace sempre molto a noi di Apaca e ai nostri Amici e sostenitori. Questa volta la citazione è tratta da “L’uomo senza qualità” di Robert Musil, dove ad un certo punto si trova questa frase: “Ma qualcuno aveva sostenuto che anche il cane del generale, abbaiante alla luna in una notte di rose, interrogato avrebbe potuto rispondere: «Che volete, quella è la luna e questi sono i sentimenti eterni della mia razza»”.
È così, e anche Musil, scrittore e drammaturgo austriaco del ‘900, se ne era reso conto: i cani, come i loro cugini lupi, si esprimono volentieri anche durante la notte, nel modo più caratteristico che li contraddistingue: abbaiando. Abbiamo già visto in un precedente articolo i vari modi che hanno i cani di comunicare attraverso la loro “voce”, ma cosa li spinge ad abbaiare proprio “alla luna in una notte di rose”? I motivi sono i più disparati ma sono tutti legati al fatto che i cani sono animali sociali e hanno bisogno di stare costantemente in contatto con i membri del loro branco, non importa che siano le due dopo mezzanotte! Può capitare che l’udito sviluppato di un cane capti rumori notturni, movimenti di piccoli animali o un suo simile che gli “parla” da lontano, suoni che comunque lo mettono in allerta e che lo spronano ad avvertire tutto il gruppo mettendosi ad abbaiare. In altre occasioni il cane potrebbe essere annoiato e avere voglia di attenzione, potrebbe cercare di scaricare noia e frustrazione oppure voler semplicemente dare un segnale di malessere fisico. I cani anziani, inoltre, potrebbero aver sviluppato una forma di demenza che li spinge ad abbaiare effettivamente “alla luna”, ovvero al nulla.
La scienza insomma ci fornisce le spiegazioni più valide e oggettive anche in questo caso, ma quanto più romantico e suggestivo è pensare a tutte le leggende, favole e storie che sono fiorite intorno a questo rapporto quasi magico fra i cani e la luna? La frase tratta dal libro di Musil è uno dei tanti esempi emozionanti di quanta poesia risieda in questo atto che cani e lupi compiono da millenni, stare con il tartufo all’insù e parlare con l’astro più luminoso della notte.